A Moltivolti la Giornata Internazionale del Migrante Con la storia di un ex poliziotto di frontiera in Puglia

Anche a Palermo si celebra la Giornata Internazionale del Migrante, che ricorda l’anniversario dell’adozione della Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie da parte dell’assemblea generale delle Nazioni Unite – avvenuta il 18 dicembre del 1990. Un accordo che vieta discriminazioni, trattamenti disumani e sfruttamento, sancendo una lunga serie di diritti indipendenti e che però finora è stata ratificata solo da una cinquantina di Stati del mondo, quasi tutti Paesi da quali partono flussi migratori, mentre latitano i principali Paesi di destinazione. L’Italia ad esempio non l’ha ancora ratificata.

In occasione della Giornata, nella sede di Moltivolti – spazio di co-working nel cuore di Ballarò – verrà proiettato alle ore 18 il mediometraggio Sul Fronte del Mare.  Realizzato dalla giornalista Raffaella Cosentino, il documentario racconta la parabola di Nicola Montano, ispettore della polizia in pensione, per 30 anni in servizio lungo la frontiera adriatica e alle prese con le migrazioni di ieri in Puglia – quelle albanesi – e quelle di oggi – dall’Africa e dal Medioriente. A seguire un dibattito con gli interventi della regista, dell’organizzatrice Fausta Ferruzza e di Agata Ronsivalle, attivista di LasciateCIEntrare che porterà la sua esperienza con i siriani a Catania e sulle condizioni dei centri di accoglienza in Sicilia. 

Perchè, come insegna la caduta di Aleppo di questi giorni, è l’orrore delle guerre a scatenare le migrazioni forzate di massa. «È stato un altro anno turbolento per profughi e migranti- ha scritto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon -. Abbiamo visto continuare gli effetti devastanti dei conflitti armati sulle popolazioni civili, morte, distruzione e trasferimenti forzati. Siamo stati testimoni dell’inaccettabile perdita di migliaia di vite nel Mediterraneo e altrove. E, per aggiungere insulto all’ingiuria, siamo stati testimoni della crescita di movimenti populisti che cercano di isolare ed espellere migranti e profughi e di incolparli di vari mali della società».

Andrea Turco

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