Farà tappa in una sola scuola di Catania, l’istituto comprensivo San Giovanni Bosco che si trova tra via Palermo e viale della Regione – nella zona del Fortino -, il tour che l’associazione nazionale di genitori Moige, che si occupa di tutela di minori, sta organizzando in tutta Italia per sensibilizzare i ragazzi sui temi del bullismo e del cyber bullismo.
I responsabili dell’associazione, accompagnati da una equipe di psicologi, saranno a Catania il 29 novembre. Dalle 11 per l’incontro con gli studenti delle quinte elementari e delle seconde medie, e nel pomeriggio con uno stand nel centro storico della città, per coinvolgere nel Giro d’Italia anche agli adulti.
«Ogni anno organizziamo eventi volti alla sensibilizzazione degli alunni della nostra scuola su queste due tematiche, che abbiamo particolarmente a cuore», spiegano le docenti Valentina Buetto, referente per il tema del cyber bullismo, e Adriana Lupiano, che invece si occupa di bullismo. «E quest’anno – continuano – all’interno di questo progetto, che prevede anche la collaborazione con la polizia postale, associazioni di volontariato, esperti e psicologi che ci supportano, abbiamo invitato l’associazione nazionale di genitori Moige, che abbiamo conosciuto casualmente l’anno scorso, a unire le forze, portando il tour nella nostra scuola, dove per l’occasione ospiteremo anche alcune classi dell’istituto comprensivo Marconi di Palermo».
Saranno due gli incontri che si svolgeranno durante la mattinata, in cui verranno coinvolti gli alunni delle classi seconda e quinta elementare, alcuni dei quali sono diventati piccoli ambasciatori, formati tramite piattaforma digitale e kit cartaceo per trasmettere le loro conoscenze ai compagni di scuola. Ma anche ai loro insegnanti, che così entreranno in possesso degli strumenti più adeguati per affrontare i casi di bullismo e cyberbullismo, sempre più diffusi tra i giovani, come confermano anche le due referenti del progetto.
«Il grande interesse che mostriamo nei confronti del bullismo e del cyberbullismo è giustificato dal fatto che purtroppo è una situazione diffusa a livello nazionale e che lo stesso Ministero preme affinché tutte le scuole operino con degli interventi di sensibilizzazione a riguardo. Anche nella nostra scuola si sono verificati dei casi, che per questioni di tutela del minore non possiamo raccontare nei dettagli».
«Sicuramente – aggiungono le docenti – il fatto che la nostra scuola si trovi in un quartiere un po’ a rischio influisce notevolmente sulla cultura e sull’informazione che i genitori danno ai propri figli. Non sempre sono in grado di indirizzarli verso una navigazione sicura su Internet e di conseguenza manca quasi totalmente il controllo di quello che i ragazzi fanno con i vari device, che possono essere i computer o gli smartphone».
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