«Occorre fare squadra tra i Comuni, valorizzare in maniera effettiva ed efficiente i prodotti e le eccellenze locali per il rilancio del Mezzogiorno. L’Europa non regala nulla, restituisce. I fondi ci sono. Mancano i progetti». La Lega, tramite l’europarlamentare Annalisa Tardino del gruppo Identità e Democrazia, chiama a raccolta a Catania gli esponenti del Carroccio in Sicilia. Ma non in un ottica di partito. Due giorni di confronti con tecnici di settore e amministratori, esponenti del mondo produttivo e politici. Al centro dei focus diversi temi: i finanziamenti diretti e indiretti, gli strumenti per l’internazionalizzazione, le opportunità per la pesca e l’acquacoltura, l’ambiente, i trasporti, lo sviluppo sostenibile, l’agricoltura e gli investimenti del Pnrr.
Ed è così che i nodi sono arrivati al pettine con gli enti comunali che riescono a mettersi insieme per presentare le proposte a Bruxelles ma poi tutto sfuma nella gestione delle risorse. Ad aprire i lavori è stato lo stesso leader Matteo Salvini, collegato in videoconferenza con la sala piena di sindaci, parlamentari ma anche simpatizzanti. «Stiamo facendo in modo – ha dichiarato Tardino – che la Sicilia sia presente. Partiamo dal presupposto che bisogna formare. Noi facciamo la nostra parte. L’Europa c’è stata e c’è. C’è stata con schemi molto rigidi. La presenza europea attuale è con maggiore flessibilità. L’Italia è un contributore diretto. Non è che l’Europa ci regala soldi ma restituisce quello che noi diamo o una parte di ciò che diamo. È giusto che questi denari vengano investiti bene. Ognuno di noi – ha aggiunto – deve fare la sua parte. Diamo degli strumenti a chi sul territorio vive costantemente e si deve occupare delle problematiche che, giorno dopo giorno, si presentano nell’amministrare. Non sarà un seminario a risolvere i problemi però mattoncino su mattoncino, come ha detto Matteo Salvini, costruiamo la Sicilia del domani».
Tanta, infatti, l’attenzione verso gli aspetti pratici affrontati. Ad ascoltare e intervenire soprattutto primi cittadini come quello di Sant’Agata Li Battiati, Marco Rubino, di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà, di Aci Castello, Carmelo Scandurra, di Furci Siculo, Matteo Giuseppe Francilia. Per questo, oltre agli strumenti pratici per dare risposte alla cittadinanza, è più volte emersa la necessità di dare un cambio di passo nella burocrazia locale come nel governo regionale. Nota dolente quella sull’ambiente e la gestione dei rifiuti. «C’è una grande voglia – ha detto Fabio Cantarella, esponente siciliano della Lega fin dalla prima ora ed ex assessore all’Ecologia al Comune di Catania – da parte dei territori di essere ascoltati, di fare proposte per trovare soluzioni. Per esempio per i rifiuti, che viaggiano da una parte all’altra della Sicilia e le infrastrutture che sono carenti. Non abbiamo ancora i termovalorizzatori. La spazzatura costa ai cittadini cifre enormi. Lo smaltimento in discarica ha visto costi triplicati e questo significa una mazzata per il contribuente. Occorre correre in Sicilia. Occorre un cambio di passo a livello regionale. Siamo una regione a Statuto speciale».
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