Una sfilata colorata lungo via Etnea che parte da piazza Borgo e arriva a piazza teatro Massimo e che veicola un messaggio chiaro e semplice: «Ci siamo anche noi e rivendichiamo i nostri diritti». Nonostante la pioggia battente e il cielo grigio questa mattina su Catania, è confermato per oggi pomeriggio alle 18.30 il Pride invernale. «Il primo in Italia e forse nel mondo e la pioggia di oggi ci fa capire il perché», dice scherzando Alessandro Motta, presidente di Arcigay Catania, che ha organizzato l’evento. Decisi a non farsi fermare dal maltempo, confermano comunque l’evento. «I nostri diritti non vanno in letargo perché siamo in inverno – continua Motta – e seppure non siamo abituati al Pride durante questa stagione, a livello ideologico è molto importante per trasmettere ai cittadini e alle amministrazioni la nostra voglia di esserci e di avere i nostri diritti, sempre».
Un appuntamento imperdibile per la comunità Lgbt che si dice soddisfatta per le recenti approvazioni di registri per le unioni civili in più città. Ultima in ordine di tempo Messina, dove la giunta guidata dal sindaco Renato Accorinti ha approvato il registro ieri. E sempre ieri, in previsione dell’evento catanese, il primo cittadino Enzo Bianco, ha annunciato che presto terrà fede alla promessa di sei mesi fa, quando si è insediato, circa l’introduzione del registro anche nella città dell’Etna. «Presto potremo dare a tutti i residenti a Catania la possibilità di scegliere liberamente come e con chi vivere, riconoscendo i diritti di coppia attraverso questo strumento di civiltà – promette – Arriviamo un po in ritardo, ma lo strumento che stiamo mettendo a punto sarà assai innovativo perché capace di produce effetti concreti almeno per quel che riguarda i rapporti con il Comune».
Una notizia molto ben accetta dalla comunità Lgbt catanese, che comunque preferisce attendere che l’annuncio diventi qualcosa di concreto prima di cantare vittoria. «Speriamo che non sia solo l’ennesima promessa – dichiara Alessandro Motta – Dobbiamo superare l’idea che questi registri sono solo per le coppie omosessuali, ma un diritto per tutti. Pensiamo a tutte le coppie che non vogliono sposarsi pur essendo etero, ad esempio», conclude.
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