Gli ex alleati del Partito democratico cambiano ruolo nello scacchiere politico e diventano agguerriti contestatori. Sono loro gli ispiratori di un’azione di dissenso nei confronti del sindaco di Bronte Graziano Calanna. Lo spunto è contenuto in un manifesto, firmato dai gruppi consiliari Bronte 2.0 e Pd Area riformista, che in questi giorni è apparso lungo strade della città del pistacchio. Al primo cittadino vengono contestati diversi punti chiave della sua attività amministrativa. Dai rifiuti, con la differenziata soltanto annunciata e con un incremento dei costi pari a 80mila euro per il 2015, fino alla refezione scolastica: «Dov’è finito l’annuncio dell’amministrazione di ridurre i costi?», si chiedono. Ma ci sono anche i nodi sicurezza e degrado del centro urbano oltre al bilancio dello scorso anno ancora non approvato a causa delle mancate entrate del recupero crediti. Un mix che fa rima con pesanti accuse: «Traditi gli elettori di centrosinistra. Si restituisca l’orgoglio ai cittadini e si ritorni a una politica seria». Ma chi c’è dietro questo manifesto?
Di sicuro Enza Meli e Antonio Leanza. Due consiglieri comunali, che hanno sostenuto la campagna elettorale di Calanna, indicati per ricoprire alcune cariche in giunta ma che poi a conti fatti sono rimasti delusi. Antonio Leanza, figlio dell’ex sindaco Salvatore Turi, era già stato designato assessore durante la presentazione del programma di Calanna. Successivamente ha rassegnato le dimissioni, per lasciare il posto proprio a Enza Meli, segretaria della locale sezione dem e papabile candidata sindaca che ha rinunciato alle sue ambizioni per appoggiare Calanna. È stata la candidata con più voti: ben 419 preferenze. Numeri che sembravano spalancarle le porte al ruolo di vice sindaca o presidente del Consiglio. Per questioni politiche interne però non si è fatto nulla accendendo la miccia dello scontro con l’attuale sindaco. Anche con l’ausilio di altri consiglieri, le cui posizioni si sono mano a mano allontanate da quelle di Calanna.
Con il tempo le file dei dissidenti si sono allargate accogliendo, per esempio, anche il consigliere Ernesto Di Francesco. L’attuale giunta, nonostante la legge sulla rappresentanza di genere, al momento è composta di soli uomini. Un quesito sul punto è stato già presentato all’assessorato Enti locali dall’opposizione, ed è attualmente in attesa di risposta. Dal canto suo il sindaco Calanna si dice «tranquillo». Proprio in questi giorni ha ricevuto la visita e l’appoggio di Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale del movimento politico il Megafono e componente dello staff del presidente della Regione Rosario Crocetta: «Calanna ha il nostro appoggio incondizionato – spiega a MeridioNews – e chiedo a tutti i componenti della sinistra di sedersi attorno ad un tavolo e discutere su come rilanciare l’attività amministrativa per risolvere i problemi di Bronte e dei cittadini. Certi atteggiamenti rivoluzionari e soprattutto i manifesti non servono a nulla, se non ad aumentare il chiacchiericcio della gente». Con lui anche l’assessore Francesco Bortiglio e il consigliere Salvino Luca, storico componente della sinistra brontese.
Smorza i toni con la sua replica il sindaco Graziano Calanna, vicino alla corrente Pd dell’assessore al Turismo Anthony Barbagallo: «Si tratta di un manifesto che elenca dei problemi in parte risolti – ci dice – sui rifiuti quest’anno avremo le prime risposte con l’aumento del 14 per cento della raccolta differenziata. Stiamo lavorando sulla sicurezza e abbiamo già installato delle telecamere per rendere più vivibile il centro. Trovando anche un punto di incontro tra i gestori dei locali e i residenti». Ci sono poi i nodi della refezione e del bilancio. «Non lo abbiamo ancora approvato in attesa di sapere se la Regione farà o meno il taglio di trasferimenti, per oltre 800 mila euro, previsto in un primo momento e che finalmente sembra si sia risolto positivamente. Con il documento contabile approvato ripartirà anche la mensa, con gli stessi sgravi fatti lo scorso anno a chi ha due figli o più a scuola» . Il degrado è uno degli altri punti finiti nel lungo elenco del manifesto di dissenso firmato da Bronte 2.0 – Pd Area riformista. Anche su questo Calanna replica e respinge le accuse di tradimento agli elettori: «Abbiamo già riqualificato diverse zone a costo zero e c’è pronto un piano di interventi che partirà a breve. Sul manifesto? Posso dire poco – conclude -. È firmato da dei gruppi consiliari in cui non tutti hanno aderito a questa protesta, dei quattro autori ben tre mi hanno chiesto di essere nominati assessori».
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