«A Biancavilla ci sono parrucchieri e barbieri abusivi» Chi è in regola denuncia e chiede interventi del sindaco

L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio diverse attività lavorative. Tra queste quelle dei parrucchieri, barbieri e dei centri estetici, anche perché nonostante l’avvio della fase 2 per queste categorie prosegue il lockdown. Probabilmente per tutto il mese di maggio, a meno di provvedimenti da parte del governo nazionale e regionale che ne anticipino la riapertura rispetto alla data del 1 giugno

Nonostante la chiusura, però, ci sarebbero persone che eserciterebbero abusivamente. Ciò si verificherebbe a Biancavilla dove un gruppo di barbieri e parrucchieri (Giusi Mastrantonio, Vito Nicotra, Concetta Mazzone, Agata Gioco, Maria Gioco, Giuseppe Diolosà e Lusiana Aiello) hanno deciso di fare sentire la propria voce e attraverso la loro avvocata, Pilar Castiglia, chiedendo al sindaco Antonio Bonanno di intervenire per vigilare sul fenomeno dell’abusivismo. 

Nella lettera inviata al primo cittadino, oltre a lamentare il fatto che l’adozione delle misure restrittive ha messo in ginocchio le loro attività, viene evidenziato come qualcuno, in violazione delle regole, continuerebbe a fare il parrucchiere a domicilio. Castiglia sottolinea che l’attività abusiva provocherebbe un rischio sanitario, «atteso che appare alquanto improbabile (anzi impossibile) che tali soggetti rispettino la distanza di sicurezza dai loro avventati clienti». Per questa ragione l’avvocata reputa essenziale un intervento del sindaco affinché stigmatizzi pubblicamente tali comportamenti e «si attivi al fine di contenerli il più possibile». 

Parrucchieri e barbieri hanno chiesto al sindaco Bonanno di farsi portavoce con le autorità regionali e nazionali dei disagi provocati dalla chiusura, dicendosi pronti a riprendere l’attività, «sanificando gli ambienti, utilizzando mascherine e guanti e regolamentando l’ingresso della clientela all’interno dei locali e comunque mettendo in atto tutte le cautele necessarie che consentano loro di lavorare nel rispetto della sicurezza di tutti». In particolare si lavorerebbe per appuntamento e l’ingresso dei clienti avverrebbe uno alla volta. 

«Faccio mie le loro sacrosante preoccupazioni in merito alla mancata apertura delle loro attività. Tutto aggravato dal mancato rispetto di chi, contravvenendo alle regole, sta lavorando comunque a domicilio – scrive Bonanno su Facebook – Me ne farò portavoce con le forze dell’ordine». Bonanno ha inoltre evidenziato che il governatore della Regione, Nello Musumeci, ha auspicato che già dal prossimo 18 maggio possano ripartire anche le attività di barbieri e parrucchieri.

Salvatore Caruso

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