«A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?». A 30 anni dalla morte del giornalista etneo Giuseppe Fava per mano della mafia, le sue parole continuano ad essere scolpite nella mente di diversi catanesi e non solo. Che, come ogni anno, organizzano vari eventi per ricordare il cronista e drammaturgo non solo il 5 gennaio, giorno del suo omicidio, e non solo a Catania. Tra il capoluogo etneo e Palazzolo Acreide, Comune di origine di Fava, già da sabato 4 gennaio si susseguiranno premi, spettacoli e incontri. In vista dell’annuale commemorazione alla lapide, a Catania, nella via che oggi porta il nome del giornalista ucciso nel 1984.
E’ il 5 gennaio di trent’anni fa quando il cronista, a bordo della sua Renault 5, si ferma nell’allora via dello Stadio, nel quartiere Cibali, per andare a prendere la nipote al teatro Verga. Lo stesso dove vengono spesso messe in scena le sue opere teatrali. Un gesto che non compirà mai, perché raggiunto da cinque colpi di pistola alla nuca. A mandarli, chiariranno i giudici più di dieci anni dopo, è il boss etneo Nitto Santapaola. Un modo per mettere a tacere un professionista che aveva dedicato l’ultimo anno della sua carriera a denunciare le connivenze tra mafia e imprenditoria etnea attraverso la rivista d’inchiesta che lui stesso aveva fondato: I Siciliani. Un movente chiaro, ma non ammesso – subito dopo l’omicidio e per anni – dalle istituzioni cittadine che hanno disertato il funerale del giornalista morto per un delitto passionale, secondo l’opinione del periodo.
Ancora oggi, ogni 5 gennaio, all’annuale commemorazione pomeridiana davanti alla lapide, la piccola folla trova sempre una corona di fiori. A mandarla è il Comune di Catania, ma a lasciarla sono sempre impiegati fantasmi perché, nel momento del ricordo, nessuna istituzione è stata mai presente. Con l’eccezione di Enzo Bianco in una passata sindacatura e dell’attuale procuratore capo di Catania Giovanni Salvi. Ma il pomeriggio del 5 gennaio in via Fava non è l’unico modo per ricordare il giornalista e far conoscere la sua figura.
Già qualche settimana fa I Siciliani Giovani – rivista che riprende il lavoro interrotto dai giovani redattori di Fava – hanno pubblicato un numero speciale dedicato per intero a riflessioni e testimonianze sul giornalista e il suo lavoro, ripubblicando anche alcuni suoi scritti. Per ricordare Fava drammaturgo – e non solo cronista – il teatro Stabile di Catania ha organizzato invece sabato 4 gennaio alle 21 – al teatro Verga – la manifestazione a ingresso libero Tutti in scena – Giuseppe Fava, luomo, il suo teatro. I figli Claudio ed Elena Fava, il sindaco Enzo Bianco, il presidente e il direttore del teatro Nino Milazzo e Giuseppe Dipasquale, più diversi attori – tra cui Pippo Pattavina e Leo Gullotta con un contributo video – condurranno il pubblico alla scoperta della figura del cronista attraverso testimonianze, filmati e letture dei suoi testi.
La fondazione Fava, presieduta dalla figlia Elena, quest’anno si sdoppia. Perché, oltre all’evento allo Stabile, sarà anche vicina al ricordo della società civile con l’incontro Parole e musica per ricordare Giuseppe Fava il 5 gennaio alle 10 al centro popolare Gapa, a San Cristoforo. Orazio Condorelli leggerà alcuni testi del giornalista, a cui si accompagneranno la musica dell’orchestra sinfonica infantile Falcone Borsellino, il recital dell’associazione Atlas e gli interventi di Resì Ciancio per la fondazione, di Ettore Marini e Alfio Platania per il movimento delle Agende Rosse e di Riccardo Orioles, storico collaboratore di Fava. In chiusura, verrà proiettato il cortometraggio L’ultima violenza di Pino Finocchiaro. Sempre domenica 5 gennaio, al termine della giornata ricca di appuntamenti in ricordo di Pippo Fava, alle 21, presso la sede dell’associazione Cittàinsieme (il salone della Parrocchia Santi Pietro e Paolo in via Siena), si terrà l’ormai consueta assemblea annuale intitolata Ricordiamo Pippo Fava lavorando: il giornale, l’organizzazione, i progetti. Interverranno Riccardo Orioles, Giovanni Caruso, Arnaldo Capezzuto, Salvo Ognibene, Vincenzo Rosa. E le redazioni cittadine dei Siciliani Giovani.
E anche Palazzolo Acreide ricorderà il suo illustre cittadino. Per il 4 gennaio alle 17.30 è previsto un dibattito, moderato dai giornalisti Massimiliano Perna e Santina Giannone, a cui parteciperanno il magistrato della direzione distrettuale antimafia di Palermo Nino Di Matteo e il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita. Lo stesso giorno, i figli premieranno il vincitore dell’edizione 2014 del Premio giornalistico Fava Giovani: Ester Castano, 23 anni, cronista che ha denunciato l’intreccio fra ‘ndrangheta e politica nel Comune di Sedriano, in Lombardia, poi sciolto per infiltrazioni mafiose.
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