«Dopo quasi un anno di cassa integrazione l’azienda ha mandato le lettere di licenziamento collettivo a 58 persone». La grave situazione dei lavoratori di 4u Servizi, il noto call center di Palermo, si aggiunge alla crisi inarrestabile del settore delle telecomunicazioni in città. La vicenda è seguita da Antonio Vitti, responsabile Ugl telecomunicazioni, che ieri ha partecipato all’audizione sulla crisi del comparto dei call center. Alla commissione Bilancio dell’Ars Vitti, insieme a Giuseppe Mattina (segretario regionale dell’Ugl Sicilia) e a Claudio Marchesini (coordinatore regionale Almaviva), ha illustrato le preoccupazioni per i continui tagli nel settore.
L’ultima vicenda è appunto quella della 4u Servizi. «Negli scorsi giorni eravamo andati in preallarme per la situazione che si era creata – spiega il sindacalista – visto che i lavoratori che avevano esaurito la cassa integrazione non venivano fatti rientrare e l’azienda rinviava l’appuntamento. C’era già stato incontro con l’assessore Marano lo scorso 30 marzo, appena siamo venuti a conoscenza delle procedure avviate di licenziamento. È chiaro che serve un impegno da parte della Regione, bisogna far capire alle multinazionali che vengono a investire qui di considerare le aziende siciliane che già operano nel settore, e che sono in crisi. O impegnarsi almeno per mantenere quello che c’è con gli operatori che già ci sono e che hanno competenze specifiche».
Quel che è certo è che il mondo dei call center, specie nel capoluogo siciliano, affronta da anni uno stillicidio di commesse di lavoro che pare non avere fine. «Il lavoro di digitalizzazione porta alla delocalizzazione– osserva ancora Vitti – e la città sta pagando un caro prezzo». Giorno 12 aprile è previsto un incontro con l’azienda. Mentre il segretario regionale Giuseppe Messina ha fatto notare che «abbiamo chiesto ai componenti della Commissione Bilancio dell’Ars di impegnarsi a mediare una soluzione per evitare i licenziamenti nel settore dei call center, trovando possibili soluzioni attraverso la messa a regime dell’Agenda digitale che prevede investimenti per 441 milioni di euro». L’Agenda Digitale, che prevede l’utilizzo dei fondi europei attraverso Consip, intende sviluppare l’innovazione digitale delle imprese, l’accesso ai dati sanitari dei cittadini, superare le carenze della pubblica amministrazione nella digitalizzazione dei propri dati. L’auspicio, insomma, è che in questo processo possano essere coinvolte le aziende siciliane.
E la vicenda di 4u servizi è solo l’ultimo tassello della crisi dei call center. Ieri era stato ad esempio, ancora una volta, il turno di Almaviva: la cessione del ramo d’azienda a una nuova società preoccupa i sindacati, che chiedono di rispettare il piano triennale di rilancio. Mentre è giallo sulle ultime due lettere firmate dall’azienda, che sembrerebbero palesare l’esistenza di una bad company. Il coordinatore Marchesini ha sottolineato infine, davanti ai deputati dell’Ars, la necessità di garantire i livelli occupazionali dei dipendenti Almaviva già penalizzati da precedenti accordi aziendali che hanno già abbassato il costo del lavoro con sacrifici chiesti ai lavoratori in termini di minori retribuzioni.
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