E’ appena volto al termine la 49^ edizione della Semana Internacional del Cine de Valladolid, rassegna di media importanza nel panorama cinematografico internazionale. Il festival, aperto ufficialmente Venerdì 22 con il galà svoltosi al teatro Calderòn, ha chiuso i battenti Sabato 30.
Otto giorni molto intensi per gli addetti ai lavori (proiettati in media 30 film al giorno, distribuiti in 9 differenti sale), in cui sono state proiettate le ultime fatiche di cineasti affermati come Almodòvar e Kusturica, ma anche importanti rassegne di registi meno conosciuti, ma di grande valore, come Imanol Uribe, famoso per aver affrontato più volte tematiche legate ai Paesi Baschi, e Amos Gitai, cineasta israeliano di cui viene proposta, oltre alla retrospettiva e ad una breve mostra, l’ultima pellicola “Tierra Prometida”.
Il festival ha proposto inoltre una selezione di pellicole spagnole, uno sguardo sul cinema cinese e un ciclo dedicato alla Svizzera in quanto “Paese invitato”. E’ curioso vedere come per una settimana la città si sia trasformata e stretta intorno al proprio festival, importante vetrina per una città piccola e senza troppe attrattive come Valladolid.
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