Alcuni dirigenti di associazioni, come Arci, Anpi, Centro Impastato polemizzano con la presidente della fondazione Falcone, Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, dicendo «basta alle passerelle» in occasione dell’anniversario e mostrando contrarietà alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Salvini alla cerimonia organizzata per l’anniversario. Repubblica Palermo scrive che Arci e Anpi hanno organizzato una manifestazione alla casina No mafia a Capaci, da dove Giovanni Brusca avrebbe premuto il telecomando che face detonare il tritolo che squarciò l’autostrada, nelle stesse ore di quella nell’aula bunker promossa dalla fondazione e lo stesso sta facendo Giovanni Impastato, fratello di Peppino, a Cinisi a Casa Memoria.
Giovanni Ferro dell’Arci, promotore dell’iniziativa vicino il luogo della strage su Facebook ha scritto: «Signora Maria Falcone il 23 maggio l’Italia non ha bisogno di passerelle e di qualche guappo per ricordare Giovanni, Francesca e tutte le vittime di mafia. Ci rifletta. Il 23 maggio – scrive ancora – lo viviamo come un ulteriore giorno di resistenza democratica nel rispetto della Costituzione nata da quella lotta popolare antifascista che qualcuno vorrebbe farci dimenticare; con la consapevolezza che esiste un nesso inscindibile tra lotta alla mafia, la difesa della democrazia da vecchie e nuova spinte autoritarie e la battaglia per affermare diritti inviolabili dell’uomo e i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, contro qualsiasi forma di discriminazione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Nel pomeriggio del prossimo 23 maggio Arci e Anpi annunciano che andranno all’albero Falcone per ribadire che su lotta alla mafia, al razzismo e al neofascismo non è consentito alcun passo indietro. Giovanni Impastato dice: «Invitiamo tutti i giovani a non andare il 23 maggio nell’aula bunker e a venire alla manifestazione che stiamo organizzando a Cinisi». In un’intervista a Repubblica Maria Falcone afferma: «Mio fratello diceva che le istituzioni sono sacre. E che non bisogna mai confondere le istituzioni con le persone che temporaneamente le rappresentano. E che, comunque, sono lì perché legittimate dal voto popolare».
(Fonte: Ansa)
In una situazione del genere nemmeno il ciclista del momento, Tadej Pogačar, riuscirebbe a cambiare…
Un incendio si è verificato in una villetta in via Magellano a Carini in provincia…
Il Tribunale monocratico di Catania ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il…
«La meravigliosa Villa Zingali Tetto, capolavoro architettonico in stile Liberty realizzato nel 1926 da Paolo…
È illegittima la violazione dei tetti di spesa da parte della Regione siciliana in relazione alle…
Un'assoluzione e 14 condanne. È quanto ha deciso la quarta sezione della corte d'Appello presieduta…