Si sono dati appuntamento in 500 stamattina a piazza Pretoria per protestare contro l’attivazione delle zone a traffico limitato in centro città, prevista a partire da aprile. C’erano commercianti, dipendenti di esercizi commerciali, esponenti del mondo dell’associazionismo e semplici cittadini, tutti per chiedere il rinvio dell’entrata in vigore delle Ztl e per sollecitare il sindaco a organizzare un incontro per discutere modalità diverse di entrata a regime del provvedimento.
A promuovere la manifestazione erano una trentina di associazioni, con alla testa Confartigianato: «Serve un rinvio, occorre istituire un tavolo tecnico con l’amministrazione comunale e i rappresentanti di commercianti e cittadini – dice il presidente dell’associazione Nunzio Reina – L’area a traffico limitato è troppo ampia e penalizza le imprese, ma anche i cittadini. Oggi abbiamo avuto una risposta da tutta la città, non solo dalle categorie produttive». Per Reina non si tratta di assumere una posizione ideologica contro la zona a traffico limitato, ma di trovare il modo migliore per attuarla in una città come Palermo: «Così com’è, la Ztl non funziona, ci sono ritardi evidenti. Soltanto il sei per cento delle persone preventivate lo ha ottenuto il pass, dal primo aprile multeranno tutti gli altri? Inoltre mancano gli strumenti per sanzionare chi non è in regola, come le telecamere».
Sono in tanti a volere sottolineare di non essere contrari a priori alla Ztl. Per Marcello Robotti dell’associazione Vivo Civile: «Questa Ztl non è come quella delle altre città, non serve a tutelare l’ambiente, non decongestionerà il traffico. Rimane il dato dell’emergenza sociale, con un terzo delle auto senza assicurazione. Inoltre è impensabile che un residente paghi cifre di denaro praticamente identiche a chi non abita all’interno delle Ztl, dovrebbero esserci tariffe molto diverse». Alle perplessità della disciplina delle Ztl si aggiungono quelle sulla legittimità delle stesse, dato che sulle zone a traffico limitato pende un ricorso al Tar: «Vedremo cosa succederà il 6 aprile, giorno dell’udienza – dice Robotti – In ogni caso l’amministrazione comunale dovrebbe ascoltare la cittadinanza, che è contraria a queste Ztl»
Tanti i problemi sollevati dai partecipanti alla manifestazione. Troppi per partire ad aprile, secondo Loredana Novelli, dell’associazione Siciliae Mundi: «Non ci sono gli strumenti per la misurazione dell’inquinamento atmosferico, le centraline non sono attive e nove su dieci sono al di fuori del perimetro delle Ztl. Non sono in funzione le videocamere per sanzionare i trasgressori, i mezzi pubblici non funzionano in modo adeguato. Per arrivare a una Ztl funzionante bisogna ancora lavorare molto». Presenti alla manifestazione di oggi anche alcuni consiglieri comunali di opposizione. Tra questi Paolo Caracausi di Italia dei Valori, che sottolinea come alcuni problemi siano stati sollevati da parti interne dell’amministrazione, come la polizia municipale: «Gli stessi vigili urbani sono impossibilitati a fare fronte alle esigenze che derivano dall’introduzione della Ztl. Senza telecamere non si potranno effettuare i controlli. La gente si abituerà a trasgredire salvo poi vedersi notificare contravvenzioni su contravvenzioni nel momento in cui la videosorveglianza verrà attivata. Inoltre, sarebbe opportuno non fare partire insieme le due Ztl previste dall’amministrazione».
Richieste di rinvio, proposte di modifica, puntualizzazioni e critiche. Ma il timore che l’amministrazione prosegua sulla sua strada è tangibile. E se la manifestazione non dovesse sortire effetti? È ancora Nunzio Reina a dettare la linea: «Se il sindaco non ritornerà sui suoi passi, continueremo le manifestazioni di protesta. Se la cittadinanza non sarà con noi chiedermo scusa, ma non mi sembra che le ztl oggi siano condivise dai palermitani, non così come sono state realizzate». Intanto dal fronte Pd arriva una mozione di sfiducia nei confronti di Giusto Catania, assessore alla Mobilità. «Il caos di queste settimane dimostra tutto il pressapochismo, l’incompetenza e la disorganizzazione di questo assessore – dicono in una nota il consigliere Sandro Leonardi e il segretario provinciale del partito Carmelo Miceli – Niente è andato come previsto: l’incasso è crollato, il pagamento con carte di credito non è decollato, la procedura è troppo complicata per i cittadini».
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