Il primo capitolo della vicenda giudiziaria che riguarda la nuova Ztl, quella attualmente in vigore nel centro di Palermo, si chiude in favore del Comune. Il presidente della Terza sezione del Tar di Palermo Solveig Cogliani ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento di limitazione del traffico. Il ricorso era stato presentato da un gruppo di cittadini e dalle associazioni Vivo Civile e Bispensiero, che già erano riusciti nell’impresa di stoppare la prima Ztl costringendo il Comune a ridisegnarne confini e specifiche per non aspettare il verdetto del tribunale amministrativo. Il prossimo 6 dicembre la sospensiva verrà discussa in sede collegiale sempre dai giudici della Terza sezione.
«La decisione del Tar non è inaspettata – commenta Marcello Robotti, presidente di Vivo Civile – Il Comune ha dimostrato di potere fare fronte ai rimborsi, quindi non si sono manifestate le ragioni per una nuova sospensiva, la vera partita è quella che si giocherà il 6 dicembre». Sarà allora che i giudici amministrativi entreranno nel merito della questione e solo in quel momento si potrà avere un esito determinante per il futuro della zona a traffico limitato. Una sentenza che si aspetta tutt’altro che scontata. «È un terno al Lotto – prosegue Robotti – né i nostri legali né quelli del Comune sono nelle condizioni di fare delle previsioni in merito». Il ricorso, caldeggiato anche da parte dei commercianti, verte anche – e soprattutto – sulla delibera del Consiglio comunale sul contratto di servizio dell’Amat che, secondo i ricorrenti, in violazione alle norme, assegna i proventi della Ztl direttamente all’azienda municipalizzata dei trasporti.
«Quello del contratto di servizio dell’Amat è il vero nodo – spiega il presidente di Vivo Civile – Perché noi non siamo mai stati contro la Ztl in senso assoluto, ma contro questo tipo di provvedimento. Palermo è una città particolare, che si è sviluppata in lunghezza per via della sua posizione tra mare e monti, solo con dei trasporti pubblici efficienti, con un tram che magari avesse percorso le vie del centro, si sarebbe potuto parlare di una zona a traffico limitato. Una Ztl che i cui proventi avrebbero potuto finanziare la Ztl stessa, non l’Amat e il tram così come è stato concepito oggi». E in ballo c’è anche la Ztl2, la seconda area individuata a ridosso della prima, prevista ma ancora non entrata in vigore. «Mi auguro soltanto – conclude Robotti – che i giudici decidano con serenità, e tutto ci fa pensare che lo facciano. Alla fine è stata solo rinviata l’attesa di un paio di settimane, vedremo cosa succederà».
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