Ztl, i commercianti spengono le insegne «Mancano servizi, persi 3.400 clienti l’ora»

Insegne dei negozi spente, una petizione di tremila firme e la richiesta di un incontro urgente con il sindaco Leoluca Orlando per sottoporgli cinque domande sulla Ztl e chiedergli che vengano messi in atto tutti i servizi a supporto del provvedimento antismog previsti dal Piano urbano del traffico. Sono queste le iniziative di protesta che Confartigianato e Confimprese hanno presentato stamattina contro le limitazioni al traffico entrate in vigore il 10 ottobre, che «hanno causato un calo degli affari dell’80 per cento», denunciano.

Al loro fianco diversi negozianti di via Roma e del centro storico, come Giuseppe Veniero, che ha una storica confetteria in piazza Borsa: «L’anno scorso di questi tempi entravano nel mio negozio 10-15 clienti al giorno e l’incasso di fine giornata oscillava tra i 300 e i 500 euro. Da quando è entrata in vigore la Ztl gli incassi giornalieri non superano i 20 euro». Il presidente di Confimprese Giovanni Felice ha diffuso i dati di Yamamay, che «è presente in 98 province in Italia e conta 12 punti vendita a Palermo. In città ha aperto in via Roma ad aprile 2016 incassando in 18 giorni 12mila euro, a maggio gli incassi sono stati 26mila, a luglio 44mila, ad agosto 36mila, a settembre 14mila, a ottobre 11mila. Abbiamo fatto delle comparazioni anche con altri negozi che hanno subito perdite dal 50 al 90%».

Le luci dei negozi resteranno spente per mezz’ora al giorno, dalle 18.30 alle 19, a partire da lunedì prossimo. A parte Confartigianato e Confimprese non ci sono al momento altre adesioni. «Quando è stato approvato – sostiene Felice -, nel Put erano previsti alcuni interventi infrastrutturali che non sono stati realizzati come il rifacimento di asfalto, marciapiedi e  segnaletica, la revisione di attraversamenti pedonali, semafori, corsie di marcia e parcheggi, la sistemazione delle aiuole spartitraffico, l’istituzione delle strade-parcheggio. Nulla di tutto questo è stato fatto – insiste il presidente di Confimprese – e in questo modo l’inquinamento non si è ridotto ma solamente spostato lungo il perimetro. Secondo le stime del Put la Ztl avrebbe spostato ogni ora 3.600 passeggeri dal mezzo privato al mezzo pubblico ma secondo gli ultimi dati forniti dalla stessa amministrazione lo hanno fatto solo in 200: ciò significa che ai negozianti sono venuti a mancare 3.400 possibili clienti l’ora. Chiediamo di discutere almeno gli orari: i maggiori flussi di traffico si registrano la mattina dalle 7.30 alle 8.30. Orlando? Se perde al Tar dovrebbe dimettersi».

«Negli ultimi tre, quattro anni in via Roma hanno abbassato le saracinesche 76 vetrine – attacca Nunzio Reina di Confartigianato – perché molti cittadini dalle periferie e dalla provincia non vengono più in centro per paura delle multe e per l’assenza di servizi adeguati. E poi mi chiedo perchè i divieti per i mezzi inquinanti non valgano per gli autobus dell’Amat: il 101 che attraversa il centro ha un motore Euro 2». Manuela Monaco della gioielleria Cipolla è stata tra le promotrici della pedonalizzazione di piazza San Domenico «e l’ho fatto con entusiasmo, abbiamo anche fondato un’associazione. Ma questa Ztl non funziona, non è una rivoluzione culturale ma una sistematica educazione al disagio». La commerciante non teme che le adesioni alla “protesta delle luci spente” saranno poche: «C’è libertà di pensiero, chi non lo farà evidentemente ritiene di dover ricorrere a strategie diverse. Noi manifestazioni non ne facciamo perchè non sappiamo se riusciremmo a controllarle, la gente è esasperata».

Gli esercenti hanno stilato un documento con cinque domande rivolte all’amministrazione. «L’area perimetrata dalla Ztl era effettivamente quella più inquinata della città e in base a quali studi? Sono state realizzate le arterie di deflusso del traffico (Felice fa l’esempio del radiale di collegamento Lolli-Indipendenza-Basile, ancora in fase di progettazione, ndr)? Gli interventi infrastrutturali sono stati realizzati tutti? Il servizio di trasporto pubblico è in grado di assorbire i passeggeri che non possono o non vogliono più prendere l’auto? Quante strade-parcheggio sono state individuate lungo il perimetro della Ztl?». 

Gaspare Ingargiola

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