Zone blu, il Comune presenta il conto Chiesto un risarcimento da 1,4 milioni

Strisce blu, il Comune presenta il conto: un milione e quattrocentomila euro da restituire entro sessanta giorni. Destinataria dell’esosa richiesta è la Panormus2000, società che nel 2005 realizzò il parcheggio multipiano di piazza Vittorio Emanuele Orlando col sistema del project financing e in cambio ottenne una convenzione novantennale per la gestione dello stesso parcheggio e per la gestione, poi trasferita ad Apcoa, delle zone blu in diverse aree della città.

«Già dal 2005 – dice l’assessore alla Mobilità Giusto Catania – la precedente amministrazione era a conoscenza del fatto che il progetto di project financing che ha portato ad una abnorme distribuzione e gestione delle zone blu a Palermo presentava delle criticità, a partire dalla inusuale concessione per ben 90 anni. Nonostante questo, la vecchia amministrazione ha deciso di tirare dritto, imponendo una gestione che sembra essere a tutto vantaggio della parte privata e che per di più ha delle zone d’ombra circa il ruolo di Apcoa, società che non sarebbe socia della Panormus2000, né avrebbe partecipato alla procedura di gara per la realizzazione dell’opera».

«Con il provvedimento notificato alla Panormus – continua Catania – si apre una nuova fase dei rapporti fra Comune e soggetto privato perché, fermi restando dei rapporti contrattuali e di legge, dovrà esserci la massima trasparenza e correttezza, vista la delicatezza della situazione. Il Comune intende esercitare fino in fondo una funzione di controllo sulla gestione finanziaria del progetto e delle zone blu, valutando eventuali correttivi da apportare alla convenzione per tutelare gli interessi dell’amministrazione e dei cittadini».

«Da anni – aggiunge il sindaco Leoluca Orlando – ripetiamo che questo sistema delle zone blu a Palermo presenta delle anomalie. Il fatto che le anomalie fossero note già nel 2005 getta un’ombra sull’intera operazione e ci determina ancora di più a fare chiarezza perché quello che in tutte le città è un servizio per la collettività non diventi invece uno strumento di guadagno facile per un soggetto privato».

«Era ora che l’amministrazione comunale si svegliasse sulla vicenda Apcoa – commenta il capogruppo Idv in sala delle Lapidi, Paolo Caracausi – che noi di Idv denunciamo da anni, avendo presentato anche un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti. Secondo noi la somma richiesta è ancora poca e riteniamo che ci siano gli estremi per disdire il contratto. I cittadini sono stanchi di pagare questa tassa. Avevamo lanciato una petizione nei mesi scorsi che aveva visto la partecipazione di numerosi cittadini e contiamo di ripresentarla. Mi congratulo con il sindaco per avere finalmente dato seguito all’istanza di Idv».

«La vicenda Apcoa è stata una delle prime che ho affrontato appena eletto – spiega il consigliere Filippo Occhipinti – per rispetto del mandato affidatomi dai cittadini, nonostante gli ostacoli e le lentezze della burocrazia comunale. Ora il sindaco non si fermi, quello denunciato nel dossier è stato confermato dalla unità tecnica del ministero: si arrivi alla recisione o revisione del contratto delle zone blu affidate ad Apcoa, rivedendo sia la folle scadenza di 90 anni che le aree affidate. Sono soddisfatto che il lavoro fatto nell’interesse dei palermitani sia stato utile».

Redazione

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