Ventitré cani tenuti in recinti, gabbie e garage angusti, costretti a vivere in mezzo ai loro stessi escrementi e nutriti solo con pane duro e acqua in contenitori sporchi, infetti e in pessime condizioni igienico-sanitarie. È con l’accusa di maltrattamenti e abbandono di animali che i carabinieri della stazione di Zafferana Etnea, insieme agli agenti della polizia municipale e dell’Asp di Acireale, hanno denunciato marito e moglie rispettivamente di 63 e 60 anni.
Le indagini hanno avuto inizio in seguito a delle segnalazioni arrivate da alcuni animalisti locali. I militari hanno potuto individuare e ispezionare un canile avviato e gestito senza alcuna autorizzazione in via Dagalone Carlino, nelle campagne del territorio di Zafferana Etnea, dove i coniugi tenevano 23 meticci in locali angusti (recinti, gabbie e garage), dando loro da mangiare solo pane duro e acqua, contenuta in recipienti sporchi, infetti e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Gli animali, dopo essere stati provvisti di microchip, sono stati sequestrati e affidati alle cure dell’associazione animalista Ugda Onlus.
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