«Palermo è casa per me, ogni volta l’arrivo in aeroporto è davvero emozionante, e chi vive all’estero lo può ben capire». Gli manca Palermo, soprattutto da quando si è trasferito oltreoceano per realizzare i suoi sogni. Ma Youssef a partire si è ormai abituato. Lo fa da quando ha terminato i suoi studi all’Istituto tecnico nautico in corso Vittorio Emanuele. Palermo però rimane un punto fermo della sua vita. «Mi porto dentro i ricordi tra i banchi di scuola con i miei ex compagni, le giornate trascorse al Foro Italico e al Giardino Inglese – racconta a MeridioNews – Di più mi manca il buon cibo, le arancine e i cannoli, all’estero ci provano a farli ma non sono come quelli fatti a Palermo. E poi mi mancano le uscite con mio fratello e miei amici».
Malgrado la giovane età, colleziona presto ricordi ed esperienze. Il più importante, forse, è quello che lo lega alla sua terra d’origine, la Tunisia, lasciata quando aveva solo cinque anni. «Mi rimangono i ricordi di quando andavo in moto da piccolo con mio zio, mi rimane il profumo del fiore di jasmine, che li è tipico e molto usato per dare il benvenuto ai turisti – spiega – Mi rimane anche uno dei mie piatti preferiti, il couscous, che mia nonna mi prepara quando la vado a trovare, la lingua araba con cui dialogo alle volte in Italia e all’estero e l’affetto dei miei zii e cugini».
La passione per la moda e il cinema affiorano presto, quando ancora è adolescente. «Ero abbastanza timido, ma mia zia mi ha convinto ad affrontare le prime audizioni, i primi provini. È così che ho iniziato i miei primi lavori a Palermo». Youssef acquisisce presto un curriculum notevole, alternando sfilate e servizi fotografici. Lavora con numerose agenzie e diversi personaggi: dal direttore artistico Luca Lo Bosco al regista Emanuele Crialese, che lo vuole nel suo film Terraferma, vincitore del Leone d’argento a Venezia. Il set lo conquista subito e capisce che per farsi notare dovrà girare molto. Le audizioni così si spostano dalla Sicilia a Roma e Milano, dove ottiene piccoli ruoli.
Ma la sua ascesa non è fatta solo di ciak e passerelle. Si cimenta anche sul palco del teatro Massimo con l’opera di Roberto Andò, Sette storie per lasciare il mondo, e appare in alcuni spot e videoclip musicali. Ma l’arrivederci a Palermo è dietro l’angolo. «Ho deciso di andare via perché dopo vari progetti ho voluto approfondire ciò che mi piaceva fare e quindi studiare e fare carriera anche all’estero – racconta – A Palermo si svolgevano ammissioni al Centro sperimentale cinematografico ma i posti erano davvero limitati, così alla fine ho scelto di andare a Londra, dove ho lavorato per alcune agenzie di moda. Dopo ho seguito un programma di studi per attori a Los Angeles».
«Girando parecchio ho notato che a Palermo o in Sicilia ci sono davvero poche opportunità per chi vorrebbe far cinema – rivela – È un peccato, con i luoghi che offre, la storia, la cultura che si è diffusa negli anni e tutti gli artisti emergenti che vanta, Palermo potrebbe raccontare tanto attraverso il cinema». Tuttavia, le esperienze acquisite fra l’Europa e gli Stati Uniti non indeboliscono il legame con il capoluogo siculo, dove ad aspettarlo resta la sua famiglia, a Villafrati. Anzi, non esclude di tornare a casa e far ripartire il proprio futuro proprio da qui. «Forse un giorno lo farò, non mi dispiacerebbe poter collaborare con produzioni o registi siciliani o anche in Italia. Al momento è importante per me cercare di crescere professionalmente e fare carriera all’estero – precisa – Ma magari un giorno farò parte di un cast in un film palermitano».
Malgrado sia giovane, Youssef sembra avere le idee molto chiare rispetto a quello che vuole per sé e sogna, come tutti i giovani, un futuro radioso, fra riconoscimenti prestigiosi e una famiglia con cui condividere i propri successi: «Il dove lo trovo poco rilevante, una volta raggiunto l’obiettivo prefissato – dice – Chissà, magari a Palermo, dovrei potrei finalmente godermi di più la spiaggia di Mondello con chi amo». Ha un pensiero anche per chi condivide le sue stesse passioni: «Il primo successo è credere in sé stessi. Tra Italia, Londra e Los Angeles ho partecipato a diverse audizioni e casting, alcuni con scarso risultato, altri con un esito ottimo. Al di là di come va a finire, conta ciò che si affronta, è quella la vera crescita, l’esperienza che ci rende pronti per un’altra dura prova – conclude il ragazzo – Determinazione e coraggio sono fondamentali, mai abbattersi se una prova va male, si deve essere contenti per averla affrontata. Io di solito faccio una breve preghiera prima di andare in scena o di fare un provino, altri preferiscono avere con sé un portafortuna, a voi la scelta, ma never give up!».
La Squadra mobile di Palermo ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un…
Diversi colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi contro la saracinesca chiusa di un negozio…
Il ministero dell'Interno ha assegnato alla nave ong Resq People, che ha 63 migranti a…
Sono in corso delle indagini su un raid all'interno dell'istituto di anatomia patologica del Policlinico…
Auto vendute con un chilometraggio taroccato, ovvero scalato per avere un valore di mercato superiore,…
Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…