A undici mesi dall’ultimo volo della low cost siciliana, rimangono ancora accesi i riflettori sulla Wind Jet rimasta a terra sotto gli occhi di lavoratori e passeggeri bloccati durante il ponte di Ferragosto. Lo scorso febbraio il presidente Antonino Pulvirenti aveva annunciato delle novità in arrivo, che però si sono fatte attendere per mesi. In precedenza, l’ultima notizia degna di rilievo era stato l’annuncio della nascita di una nuova compagnia, Aero Linee Siciliane. Il patron del Calcio Catania aveva affidato la rivelazione al quotidiano La Sicilia che oggi svela l’interesse di una cordata che potrebbe riportare la compagnia a riprendere le attività. Secondo il giornale, «al tribunale di Catania è stata presentata questa prima manifestazione di interesse per la compagnia aerea, cui dovrebbe seguire a breve scadenza anche una offerta vera e propria che il Tribunale dovrà verificare». In automatico, Wind Jet ha chiesto all’Enac di prolungare ulteriormente il blocco dei preziosi slot – i diritti al decollo e all’atterraggio – che rappresentano un vero e proprio capitale per la compagnia.
Per il momento, il nome del misterioso uomo d’affari del nord che «guida alcuni imprenditori intenzionati, appunto, ad entrare nel mercato del trasporto aereo» rimane un segreto anche sulle pagine de La Sicilia. Così come non si conoscono i dettagli di un altro gruppo, questo «legato ad ambienti imprenditoriali palermitani», interessato alla questione. E nemmeno i sindacati hanno delle certezze su quanto sta avvenendo in questi giorni. «Siamo all’oscuro di tutto», spiega Carmelo De Caudo, rappresentante della Filt-Cgil. «Non so se si tratta di un’offerta da valutare positivamente o se ha poca sostanza». Per il sindacalista, l’impegno serio di una cordata riporterebbe la situazione alla normalità, con i dipendenti – oggi in cassa integrazione – nuovamente al lavoro e i prezzi dei biglietti a cifre più contenute. Sta di fatto che i concorrenti della low cost non sono rimasti alla finestra: Alitalia e la sua Air One hanno potenziato l’offerta da e verso l’isola, mentre il prossimo mese decollerà il primo volo di Ryanair dall’aeroporto di Comiso.
Oltre ai lavoratori, a farne le spese sono sempre stati i consumatori, adesso chiamati ad esprimersi in qualità di creditori sul concordato preventivo proposto da Wind Jet. Il rimborso proposto è del cinque per cento del credito vantato: per un biglietto costato, ad esempio, 100 euro, la compagnia risarcirà cinque euro in altrettante rate annuali. Pochi spicci, insomma; cifre ben lontane dai mille euro prospettati qualche settimana dopo il fallimento. Per la votazione – la cui scadenza è fissata per il 19 luglio, giorno dell’udienza in tribunale – vale il sistema del silenzio-assenso.
Il documento è stato definito dalle associazioni dei consumatori «una beffa» ed è subito partito l’invito agli iscritti a rifiutarlo. «Se il concordato venisse bocciato, sarebbero due le strade: o una proposta migliorativa o il fallimento», spiega Carmelo Calì, presidente di Confconsumatori Sicilia. Insomma, alla luce di quanto offerto, per quanti sono rimasti a terra nei convulsi giorni di agosto non si tratterebbe di una perdita sostanziosa. «Anche l’inserimento della cordata, se confermato, dovrebbe portare ad una ridefinizione dei termini del concordato», afferma il legale.
[Foto di danielito]
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