L’ansia di non poter partire per le agognate vacanze proprio nella settimana di Ferragosto può giocare brutti scherzi ai passeggeri che hanno in mano un biglietto Wind Jet e c’è chi se ne approfitta. La compagnia low cost etnea ha fermato i suoi aerei stanotte e da stamattina i passeggeri – sono in 300mila quelli che hanno prenotato voli fino a ottobre – dovrebbero essere riprotetti sui voli di altre cinque compagnie. Nelle biglietterie però – come segnalato da un commento di un utente ricevuto sulla pagina Facebook del nostro giornale e da nostre fonti in aeroporto – si stanno vendendo agli utenti lasciati a terra dall’azienda di Antonino Pulvirenti nuovi biglietti invece di riprogrammazioni, con il risultato che i prezzi da pagare sono altissimi.
«E chiamiamolo pure sovrapprezzo – scrive nel suo post Giuseppe Platania – per un volo Catania-Roma per tre persone – andata e ritorno – con Wind Jet ho pagato 397 euro, compresa assistenza per disabile e tasse aeroportuali. Stamattina ho dovuto ingoiare il rospo e pagare il … sovrapprezzo: Catania-Roma per tre persone (le stesse) – solo andata – con Meridiana ho pagato 351 euro, senza assistenza disabile, e comprensivo di tasse aeroportuali. A propoposito, perchè pagare due volte le tasse aeroportuali?». Una domanda legittima posta dall’utente che pur di partire ha sborsato per un biglietto di sola andata poche euro in meno rispetto al costo del volo andata e ritorno già pagato alla Wind Jet. Eppure, le tasse non avrebbe dovuto certamente pagarle. «Ciò vuol dire che hanno emesso nuovi biglietti perché è impossibile pagare le tasse aeroportuali su un biglietto di riprogrammazione», afferma la professoressa Clelia Papale, presidente della Federconsumatori Catania.
«Chi acquista perché ha un biglietto Wind Jet deve pretendere la riprogrammazione», avverte la Papale. Su direttive dell’Enac, il costo dei voli di riprotezione effettuati sulle singole tratte nazionali dirette devono avere un sovrapprezzo di massimo 80 euro tasse incluse. Per i voli internazionali il sovrapprezzo sarà maggiore, a seconda delle tratte. I voli di Giuseppe quindi non sarebbero potuti costare più di 240 euro. Un prezzo che comunque non si può considerare conveniente a fronte dei 397 euro già pagati alla Wind Jet.
«Questo è il primo segnale del fatto che gli utenti siciliani saranno fortemente penalizzati dalla chiusura della Wind Jet – dice il presidente dell’associazione per i consumatori – Prima con 100-110 euro la low cost li portava a Roma o Milano, adesso diventerà più conveniente prendere il treno». Situazione che avrà «una ripercussione anche sul traffico turistico e quindi sull’indotto – continua – perché gli operatori preferiranno dirottare i passeggeri su scali dove sono presenti le compagnie low cost come quello di Trapani».
Intanto, per chi è rimasto con in mano un biglietto Wind Jet non utilizzato il consiglio di Federconsumatori è di mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno per chiedere il rimborso, allegare gli scontrini delle spese sostenute nell’attesa in aeroporto per esempio e richiedere la corresponsione della sanzione pecuniaria per la mancata partenza, come previsto dal regolamento comunitario 261 del 2004. «Quelli che invece hanno un biglietto per i prossimi mesi dovranno aspettare per vedere cosa succederà. Tutti dovranno fare attenzione al momento dell’acquisto del biglietto», suggerisce il presidente Federconsumatori.
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