Mentre WindJetMobile manda email ai clienti della compagnia aerea etnea per offrire loro Iù sugnu sicilianu – 24 lezioni semiserie gratuite e via email di siciliano e sicilianità di zu arancinu – il destino della Wind Jet srl è appeso a un filo e i dipendenti non hanno certo voglia di ridere. La decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sull’acquisizione da parte di Alitalia della newco, annunciata dai sindacati per ieri, non è arrivata. E ai lavoratori assorbiti nell’azienda, nata dalla cessazione delle attività della società di Antonino Pulvirenti, non è stata data alcuna spiegazione, solamente – dopo una giornata di attesa – la notizia che il verdetto è stato posticipato a martedì 17 luglio.
L’operazione, com’è noto, è nelle mani dell’Antitrust. Dall’ufficio stampa assicurano che l’ente si pronuncerà nei tempi previsti, quindi entro il 20 luglio, «prima se possibile». Ma non danno date precise. Troppo tardi per l’amministratore delegato di Alitalia Andrea Ragnetti, che a margine del convegno di Assaereo alla Luiss del 5 luglio scorso, ha dichiarato: «Aspettiamo la decisione dellAntitrust, ma più aspettiamo più i passeggeri sono preoccupati del futuro della compagnia siciliana e non prenotano». Per lui, quindi, «ci sono poche speranze che la decisione arrivi in tempo per salvare la stagione estiva». Una dichiarazione che ha messo in allarme i dipendenti Wind Jet. I 335 che sono stati assorbiti dalla newco e che, a differenza dei colleghi rimasti in carico alla vecchia società e messi direttamente in cassa integrazione, sperano di non restare senza lavoro.
Preoccupati, la settimana scorsa hanno organizzato un’assemblea per decidere se e come dimostrare il loro disappunto dopo le dichiarazioni di Ragnetti, ma la comunicazione da parte dei sindacati che l’Antitrust avrebbe deciso il 13 luglio ha calmato gli animi. «La situazione, per noi che siamo rimasti, risulta disperata – dice uno dei tecnici della compagnia che vuole rimanere anonimo – Siamo in poco più di venti (solo 25 su 75 sono stati assorbiti, ndr) e dobbiamo coprire i turni comunque. Vista la mole di lavoro i tecnici Alitalia ci danno una mano a chiudere gli aerei», racconta. Condizioni di lavoro che hanno certamente influito sui disagi denunciati recentemente dai passeggeri. «Spero che arrivi presto la comunicazione da parte dell’Antitrust, positiva o negativa che sia», conclude il dipendente, che in 15 giorni ha avuto un solo giorno di riposo.
In attesa di una risposta restano passeggeri, dipendenti e compagnia di bandiera. Quella tra Alitalia e Antitrust è, inoltre, una partita su più fronti. Parallelamente alla questione Wind Jet che pone il problema del monopolio su nove rotte nazionali, sul tavolo anche quello sulla rotta Linate-Fiumicino. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha infatti deciso di ristabilire la concorrenza nella rotta principale del Paese a partire dal prossimo ottobre. E il Tar del Lazio le sta dando ragione. Il tribunale ha infatti respinto qualche giorno fa la richiesta di sospensiva avanzata da Alitalia del provvedimento adottato dall’Antitrust ai fini della rimozione del monopolio. Perciò la compagnia di bandiera dovrà comunicare entro il 17 luglio le misure che intende adottare per ristabilire condizioni di concorrenza. Ragnetti, quindi, di questi tempi ha più di un motivo per avercela con l’Antitrust.
[Foto di Simone Ramella]
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