Il deputato regionale Stefano Pellegrino rischia il processo per voto di scambio. A chiedere che l’esponente di Forza Italia venga giudicato per i fatti contestati nell’ambito dell’inchiesta Mafia Bet, che vede coinvolti anche gli imprenditori trapanesi in odor di mafia Mario Giorgi e Calogero Luppino, è stata la procura di Palermo.
Al centro dell’inchiesta, seguita dai magistrati della Dda, ci sono le azioni che Giorgi e Luppino – quest’ultimo coinvolto anche in affari legati alle scommesse on line – avrebbero compito per procurare voti a Pellegrino. Pacchi di generi alimentari per acquistare consenso nei confronti del politico forzista in vista delle Regionali.
«Non posso che ribadire la mia innocenza in relazione a qualsiasi fatto di corruzione elettorale – si legge in una nota di Pellegrino -. Ho affrontato la campagna elettorale con la massima correttezza e con scrupolosa osservanza delle norme elettorali e delle regole etiche. Chi mi conosce sa che mai avrei potuto intrattenere rapporti meno che leciti per ragioni elettorali, né tantomeno che avrei potuto vendere la mia stima e il mio decoro per due buste di spesa. La mia storia deontologica, etica e familiare mi rende assolutamente sereno e certo circa la conclusione favorevole del procedimento a mio carico». L’udienza preliminare si terrà a partire dal 4 novembre.
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