Seduta turbolenta ieri all’Assemblea regionale siciliana: in discussione c’era nuovamente il disegno di legge sul doppio voto di genere, voluta dal presidente della Regione Rosario Crocetta. La decisione è stata rinviata alle ore sedici di questo pomeriggio, dopo le proteste dell’opposizione che ha ottenuto, dopo una conferenza dei capigruppo convocata nel bel mezzo dell’assemblea e che ha bloccato i lavori d’aula per quasi due ore, di poter presentare emendamenti alla proposta di legge fino alle quattordici. La seduta è anche stata l’occasione per presentare i due nuovi assessori al Turismo e ai Beni culturali, rispettivamente Michela Stancheris e Maria Rita Sgarlata. La prima, collaboratrice di Rosario Crocetta prima al parlamento europeo e poi in Regione, ha appena trentun anni, viene dalla Lombardia ed è andata ad occupare il posto lasciato vacante da Franco Battiato a cui fino a poche ore fa sembrava destinato il mecenate Antonio Presti. La seconda è invece una donna di grande esperienza nelle istituzioni regionali, in quanto da vent’anni è architetto della sovrintendenza di Siracusa. Prende il posto di Antonio Zichichi, fisico di fama internazionale, ma che non sembra aver lasciato un buon ricordo tra i parlamentari.
«Gli scienziati hanno una visione del mondo completamente diversa dagli esseri umani, dal loro iperuranio», dichiara Salvino Caputo del Pdl a riguardo dell’ex assessore che, insieme a Battiato, avrebbe fatto perdere «sei mesi di tempo al lavoro della Regione». «Non hanno mai dato il loro numero di telefono, si sono sempre tenuti a distanza. Non c’è ombra di dubbio che il presidente della regione abbia colto al volo una opportunità che gli è stata data dai media, occasione propizia per rimuoverli da un ruolo in cui non erano all’altezza del compito. Mi auguro che lo siano i sostituti», rincara la dose Roberto Di Mauro del Pds-Mpa. E per i due ex le uniche parole di ringraziamento sono quelle di Nello Dipasquale: «A persone come Battiato, che hanno prestato opera in modo gratuito va il nostro ringraziamento. Purtroppo gli errori capitano anche nelle migliori famiglie», dice con il suo marcato accento siciliano l’onorevole , della Lista Crocetta.
Nel corso della seduta c’è anche spazio per un momento di colore, quando il deputato Vincenzo Figuccia, del Pds-Mpa, decide di far dono al governatore di una copia dello statuto e di una bandiera siciliana, gesto giustificato dalla scelta di Crocetta di imporre una seduta straordinaria a norma dell‘articolo 11 dello statuto regionale. Figuccia sostiente che sia «uno strumento utilizzabile solo in caso di guerre e terremoti», ma il governatore difende la propria scelta. «La proposta di legge è nata solo per garantire l’effettiva parità delle donne rispetto agli altri soggetti, non ho nessuna intenzione di fare una riforma della legge elettorale. Ho fatto ricorso all’articolo 11 perché previsto nel mio programma elettorale, non c’è stato nessun abuso come detto dal centro destra che rifiuta il dialogo», dichiara il presidente della Regione, che ricorda: «Entro il 5 aprile dobbiamo comunicare il cambiamento della legge al segretario dello stato».
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