GIOVANNI GUARASCIO SI E’ DATO FUOCO L’ANNO SCORSO. IERI LA SVOLTA
La sua casa era stata venduta all’asta perché aveva difficoltà a pagare il mutuo. Non ha retto al dolore e si è ucciso, dandosi fuoco. Il caso, ricorderete tutti, è quello di Giovanni Guarascio muratore disoccupato di 64 anni che, il 14 maggio 2013, si è suicidato per protesta contro quella banca che non aveva esitato a lasciarlo in mezzo ad una strada.
A quasi un anno di distanza, la Procura di Ragusa, risponde con i fatti: i magistrati hanno sequestrato l’immobile al nuovo proprietario e lo hanno affidato in custodia con facoltà d’uso alla vedova Guarascio. Il decreto è stato adottato dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che coordina l’inchiesta su procedura e messa all’asta della casa. Tre gli indagati per turbata libertà degli incanti, estorsione e falsità ideologica.
Le indagini delle Fiamme gialle, avviate per accertare eventuali irregolarità nell’iter di aggiudicazione all’asta dell’immobile, si legge una nota degli investigatori, avrebbero permesso di individuare “numerose e vistosissime anomalie nella procedura svolta dal professionista delegato dal giudice per l’esecuzione ai fini dell’aggiudicazione dell’immobile”.
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