Alla fine l’unico voto contrario è stato quello di Vincenzo Figuccia. L’Ars ha approvato questa sera con 38 voti favorevoli e un contrario (i deputati del Movimento 5 stelle non hanno partecipato alla votazione) la legge sul taglio dei vitalizi. Una sforbiciata che si limita circa al 9 per cento degli assegni agli ex deputati o alle loro famiglie, per un risparmio di circa 1,6 milioni su un costo complessivo di circa 18 milioni.
La seduta si era aperta nel pomeriggio con un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio a Barcellona Pozzo di Gotto, costata la vita a cinque persone.
Dopo una breve sospensione, il pomeriggio è stato scandito dal lungo dibattito d’Aula, in cui appariva evidente che ogni tentativo di accordo coi cinquestelle, contrari al testo esitato dalla commissione speciale, fosse saltato. Alla ripresa dei lavori, infatti, il capogruppo pentastellato Francesco Cappello ha ritirato la richiesta di rinvio in commissione del testo, per cui Miccichè ha aperto la discussione generale.
In serata, infine, il colpo di scena: l’accordo è stato trovato su un emendamento di riscrittura proposto da Diventerà Bellissima, che ha introdotto ulteriori tagli in base all’ammontare del vitalizio. La versione approvata dall’Aula sancisce un taglio lineare del 9,25 per cento, con una ulteriore riduzione del 5 per cento che si applicherà per gli assegni da 32 a 62 mila euro annui e del 10 per cento per quelli oltre i 62 mila euro. I tagli entrano in vigore dall’1 dicembre di quest’anno e saranno applicati per un quinquennio.
Trentotto, appunto, i voti favorevoli, due gli astenuti (Claudio Fava e Francesco De Domenico) e il solo voto contrario di Vincenzo Figuccia (Udc). I cinquestelle, invece, hanno staccato i cartellini, non prendendo parte al voto. «La classe politica continua a resistere al taglio dei privilegi», ha detto il capogruppo Cappello, secondo cui oggi «si è toccata una delle pagine più buie della storia di questa Regione».
Furibondo l’unico ad avere votato contro, il deputato Udc Vincendo Figuccia. «Come volevasi dimostrare – accusa – alla fine anche il Movimento 5 Stelle getta la maschera e con una trasversalità che va da Miccichè alla maggioranza fino all’ultimo degli uomini dell’opposizione, tra astensioni e voti favorevoli, il disegno di legge sul taglio dei vitalizi passa con un misero taglio del 9 per cento, modificato con piccoli stratagemmi. La posizione di Miccichè era nota a tutti: per difendere i vitalizi di pochi si sacrifica il bene di tutti. Ai cinquestelle dico che auspico che la determinazione della commissione Regolamenti che ha previsto l’ingresso di un loro deputato a sostituzione del viceministro Cancelleri sia – conclude Figuccia – soltanto una coincidenza».
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