Vitalizi, i deputati del M5s rinunciano alla pensione «Privilegio medievale, ma non vogliono la riforma»

Le pensioni che spettano ai deputati dopo aver portato a termine la legislatura sono «un insopportabile privilegio medievale da abolire». Ne sono convinti i deputati regionali del Movimento Cinque Stelle, che hanno presentato al consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana una proposta di modifica del regolamento interno al Palazzo. Attualmente la norma prevede una pensione di 1.032 euro lordi per ciascun deputato che nella sua carriera politica abbia portato a termine una legislatura. Un ulteriore comma della legge precisa che la frazione di anno «si computa come anno intero se la durata non è inferiore a sei mesi e un giorno». Insomma, a conti fatti sono sufficienti quattro anni, sei mesi e un giorno per percepire la pensione a 65 anni. L’importo varia a seconda del percorso politico intrapreso, per cui due legislature riducono la soglia di accesso alla pensione a 60 anni e aumentano l’importo a circa 1.600 euro lordi, mentre il completamento di tre legislature fa maturare una pensione di circa duemila euro.

«La politica – ha attaccato Giancarlo Cancelleri – ha approvato per i cittadini la legge Fornero, che impone 42 anni di contributi o 67 anni di età per accedere alla pensione, ma si guarda bene dall’applicarla a se stessa. Questo è solo un vitalizio camuffato da pensione». La proposta dei Cinquestelle è invece di abolire il beneficio economico e mutuare gli anni di lavoro da deputato in contributi versati all’istituto previdenziale di ciascun deputato. «Ma non è mai stata presa in considerazione dall’ufficio di presidenza – sottolinea ancora Cancelleri -. In politica non siamo tutti uguali. E non sono le parole a renderci diversi, ma i fatti».

Ecco quindi che i 14 deputati del gruppo parlamentare a palazzo dei Normanni hanno scelto di rinunciare alla pensione da onorevole, firmando davanti ai cronisti la «rinuncia al vitalizio» sulla gigantografia di una lettera indirizzata al Consiglio di presidenza, dove c’è scritto: «Dichiaro di rinunciare irrevocabilmente al diritto alla pensione come previsto dal superiore regolamento». I quattro anni, sei mesi e un giorno di questa legislatura cadranno il prossimo 6 giugno, ribattezzato dai deputati pentastellati «il giorno del privilegio». Per quella data, i deputati stanno organizzando una manifestazione in piazza del Parlamento a Palermo.

Intanto ecco emergere i primi dettagli sulle regionarie per scegliere il candidato alla presidenza della Regione: l’appuntamento è per il prossimo 9 luglio, in una giornata di festa per iscritti e simpatizzanti del Movimento. «Per rispondere a quanti dicono che siamo solo click, le nostre regionarie saranno una giornata di condivisione per tutti. E la sera del 9 luglio non leggerete il nome del nostro candidato sul blog di Grillo, ma sarà lui stesso, dal palco di Palermo, ad annunciarlo», ha concluso Cancelleri.

Miriam Di Peri

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