Vincitori di concorso ma posti azzerati, protesta a Palermo Faraone: «Nemmeno uno di loro resterà senza cattedra»

Protestano i vincitori del concorso indetto nell’ambito della riforma de La Buona Scuola, davanti all’Usr Sicilia in occasione di un vertice – poi rimandato –  tra il sottosegretatrio all’Istruzione Davide Faraone e il direttore generale, Maria Luisa Altamonte. L’esito del concorso pubblico «rischia di far sentire i vincitori truffati  – si legge in una nota degli organizzatori della protesta – a seguito della discrepanza tra il numero dei posti di ruolo messi a bando e il contingente di cattedre disponibili pubblicato dal Miur il 07/09/2016». In particolare, riferiscono ancora nella nota «in Sicilia, a fronte di 4108 cattedre bandite – sebbene per alcune classi di concorso non si siano completate le operazioni concorsuali – i posti disponibili comunicati sono pari a zero»«Appare evidente che una tale
violazione di un diritto acquisito a fronte di studi, selezioni e valutazioni – continua la nota –  costituisca un danno non soltanto alle individuali scelte esistenziali dei docenti, ma anche al buon andamento e alla efficacia di tutto il sistema scolastico e dell’intera collettività che ha finanziato la procedura concorsuale».

«Solo per la classe per la quale ho preso parte al concorso, quella di inglese – racconta il palermitano Vincenzo Rizzo – sono stati messi a bando 133 posti e, se si guarda il prospetto pubblicato sul sito degli Uffici Scolastici Regionali, quelli destinati per quest’anno accademico alla mia classe di concorso sono pari a zero». Questo comporta che, almeno per il momento, non verrà assunto nessuno: né i vincitori di concorso né gli iscritti nella graduatoria ad esaurimento. Il contingente dei posti disponibili infatti va diviso al 50 per cento tra le due categorie. Un’altra circostanza che lascia dubbiosi i vincitori del concorso è il fatto che non ci siano disponibilità nemmeno per «altre classi di merito come Italiano per stranieri e Scienze giuridiche ed economiche, nonostante siano state create ora».

Ma non finisce qui. I vincitori di concorso, dopo avere accarezzato l’idea di entrare di ruolo e ottenere l’agognato posto a tempo indeterminato, temono di vedere vanificati i loro sforzi nell’arco di poco tempo. «Le graduatorie del nostro concorso sono valide solo per tre anni – afferma Rizzo – e viviamo nella preoccupazione di non riuscire a occupare il posto e di dover ripetere il concorso». Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno «la situazione è ancora peggiore – sottolinea ancora – a cusa della mobilità straordinaria anche a chi non ha la specializzazione è stata data la possibilità di prendere la cattedra di sostegno per rimanere in Sicilia». 

La selezione è, come da bando, a carattere regionale, quindi chi è rientrato in graduatoria non può essere spostato fuori dall’Isola a meno che il ministero non decida di cambiare le carte in tavola. Dall’Ufficio regionale Sicilia hanno cercato di tranquillizzare gli animi di una manifestazione comunque pacifica. «Ci hanno detto che con i pensionamenti previsti per l’anno prossimo questi posti dovrebbero arrivare. Per quest’anno dobbiamo aspettare, nella speranza di ottenere le solite supplenze per maternità o per malattie. Sarà difficile ottenere quelle annuali». La protesta però non si ferma qui: «Ne faremo delle altre e intendiamo chiedere in via ufficiale al ministro Giannini che ci fornisca un prospetto delle previsioni di pensionamento perché a quanto pare è da lì che devono saltare fuori i posti per noi. Abbiamo vinto un concorso  – conclude – e vorremmo ora avere quello per il quale abbiamo tanto sudato». 

Ma il sottosegretario all’Istruzione Faraone sentito da Meridionews rassicura: «Non ci sarà un solo docente vincitore di concorso a rimanere senza cattedra. Non lo dico io ma la Legge 107. Questa è una certezza. I posti banditi dal concorso sono triennali e i vincitori verranno assunti tutti. Sono garanzie non da poco per docenti che negli anni passati sono stati costretti ingiustamente a un precariato che non consentiva loro di fare alcun progetto e programma. Passo dopo passo, con la Buona Scuola stiamo mettendo ordine a un caos ereditato, dando ai ragazzi ed alle scuole gli insegnanti di cui hanno bisogno. E dando ai 12mila insegnanti siciliani assunti – chi mai aveva fatto tanto? – il giusto riconoscimento per la loro fondamentale professione».

Stefania Brusca

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