Non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Le papere della villa Bellini sono scomparse. Ma non si tratta di palmipedi viventi. No: animaletti in metallo. Sistemati su un basamento di marmo all’interno della fontana principale. Avranno un buon mercato, deve aver pensato chi le ha prese. Ma le tre papere di ferro non sono l’unico ornamento sparito: basta fare un giro tra i viali, per scoprirlo. Poco lontano, un statuetta che raffigura un paggio ha un’aria strana, come se le mancasse qualcosa. E in effetti qualcosa manca, tra le braccia del giovinetto: un’anfora. Rame o bronzo, anche qui. «Fino a quando non ci sarà un sistema di video sorveglianza come si deve – dice il vice sindaco Marco Consoli – sarà molto complicato garantire, nelle ore notturne, una vigilanza della villa. Di mattina è invece abbastanza protetta».
«Il sindaco Enzo Bianco – aggiunge Consoli – ha dato mandato di garantire la manutenzione del sistema che fu installato dalla precedente amministrazione, in occasione di quel discusso appalto da 12 milioni di euro. Non è mai stato messo in funzione». L’amministrazione starebbe valutando se sia più conveniente rimetterlo in sesto o acquistarne uno nuovo. Al momento le telecamere sono collegate al gabbiotto dei vigili urbani che si trova dentro il giardino Bellini. Che però, di notte, non è presidiato. «Così serve a poco, va ricondotto alla centrale operativa», avverte il vice sindaco. Ma la scena peggiore deve ancora venire. Il giardino Bellini come parcheggio di fortuna.
Proprio così, i viali sono punteggiati da automobili private. Non sono mezzi di servizio: non recano i contrassegni della direzione comunale Verde pubblico (la cui sede si trova all’interno della villa) o dei vigili urbani. In un vialetto soprelevato, l’obiettivo del fotografo cattura il pezzo da collezione, sei automobili tutte insieme: quattro parcheggiate a spina di pesce di fronte alla ringhiera, un’altra accanto alle aiuole, un’altra in fondo.
Ma non è finita: c’è una Fiat Punto incustodita in un piccolo budello ricavato nel verde. E ancora una Volvo V50 che ostruisce del tutto il passaggio in un viale che si trova lì vicino. Davanti all’ingresso degli uffici comunali c’è una sola auto, ma presenta sulla fiancata l’adesivo del Comune. Qualche passo più in là c’è però una Vespa, e non sembra affatto un mezzo di palazzo degli Elefanti. C’è pure chi fa jogging a pochi metri da una Peugeot 206.
L’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata cade dalle nuvole. «Automobili? Lo dirò immediatamente al comandante del vigili urbani (Stefano Sorbino, ndr) – dice a MeridioNews -. Lì dentro non deve entrare alcuna auto, a parte quelle autorizzate». Ma chi controlla all’ingresso? «C’è un servizio dei vigili urbani all’ingresso di via Roma – spiega D’Agata – che è l’unico da cui i mezzi possono entrare». A naso, a giudicare dalla situazione documentata all’interno del giardino comunale, non sembrerebbe un servizio implacabile. «Mi sembra strano», commenta Marco Consoli, che tra le altre cose ha la delega alla Polizia municipale. «Bisognerebbe capire se hanno un pass per i portatori di handicap – conclude – ma se dovesse trattarsi di auto intruse non va bene, verificheremo con attenzione».
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