La storia del chiosco della musica, gioiello di architettura Liberty nel cuore del giardino Bellini, sembra non trovare un punto d’arrivo. Tenuta chiusa per anni e lasciato all’incuria, riaperta prima nel 2010 – per un breve concerto della banda dei carabinieri – e poi, finalmente, restaurata e restituita alla città nell’aprile scorso, la costruzione è oggi nuovamente transennata e inagibile.
Ad aver provocato la chiusura alcuni danni che il tetto della struttura avrebbe subito in questi giorni. Nonostante la recente inaugurazione il piccolo edificio è stato già in passato al centro dell‘azione di alcuni vandali, bollati senza remore dal sindaco Enzo Bianco come «nemici di Catania», che avrebbero distrutto alcune parti in vetro colpendole con le pietre.
Com’è possibile osservare dalle foto pubblicate sulla pagina Facebook di Lungomare liberato, alcune lastre che compongono la copertura in vetro presentano dei fori che, oltre a deturparne il profilo, rappresentano un pericolo per l’incolumità dei cittadini e non proteggono la pavimentazione dalle infiltrazioni piovane. Lasciate all’azione degli agenti atmosferici le tavole in legno che compongono la superficie calpestabile potrebbero infatti presentare segni di usura e danneggiamenti. Un rischio che potrebbe allungare ulteriormente i tempi di consegna, se si considera che solo per la posa dei materiali il chiosco è rimasto chiuso per oltre un anno.
Come spiegano a MeridioNews dalla direzione Ecologia e Ambiente l’area «è stata chiusa per alcuni vetri rotti che, soprattutto con questo vento, potrebbero rappresentare un pericolo pubblico». Il perimetro è stato sbarrato sabato scorso dai dipendenti comunali che, intanto, avrebbero già inviato notifica agli uffici competenti: «Noi abbiamo già fatto la segnalazione a chi di dovere – concludono – ora stiamo aspettando che si attivino per la sostituzione». Anche l’assessore al ramo Saro D’Agata, nonostante abbia dichiarato di non essere informato, spiega che «molto probabilmente si tratta di vetri rotti da qualche incivile».
Le transenne hanno scatenato l’ira di molti cittadini che, sui social media, si lamentano contro le «inaugurazioni a tempo determinato» dell’amministrazione. «Ci sembra una prassi di questa amministrazione inaugurare opere non ancora complete – commentano i volontari di Lungomare liberato – vedi la pista ciclabile. A proposito ma i cordoli per completarla quando arrivano? Sono già passati quasi tre mesi dalla parziale inaugurazione ed ancora la pista resta pericolosa ed incompleta».
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