Le Vie dei diritti. Questo il nome dell’iniziativa partita oggi e che prevede l’intitolazione di 19 strade del quartiere di Bonagia a sindacalisti della Cgil, capilega e dirigenti del movimento contadino uccisi dalla mafia. La prima strada a cambiare identità è largo del Camoscio, che da oggi ricorderà Giuseppe Puntarello, il segretario della Camera del lavoro di Ventimiglia di Sicilia, ucciso il 4 dicembre 1945. Ma ci sarà spazio anche per ricordare tre importanti donne che si sono distinte in fatto di lotta alla mafia, una di queste sarà Felicia Bartolotta Impastato. Un’iniziativa che porta a compimento il lungo lavoro di ricostruzione del ricordo e della memoria svolto dalla Cgil Palermo in questi anni per mettere al centro il lavoro, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per un lavoro privo di sfruttamento.
«Ci sono stati dirigenti sindacali contadini e capilega che in anni lontani, lottando a mani nude, hanno pagato un prezzo altissimo per difendere il diritto al lavoro come elemento di emancipazione – commenta il segretario generale Cgil Palermo, Enzo Campo – Con questa iniziativa vogliamo onorare la memoria dei tanti sindacalisti che hanno perso la vita contro la mafia nelle battaglie del mondo agricolo degli anni Venti e Quaranta. Per noi la rivolta contro la mafia, alla quale ha partecipato un movimento di migliaia di lavoratori e di donne in prima fila nelle battaglie, è iniziata molto prima degli anni Ottanta e Novanta. Tornare a parlare di questo passato è fondamentale per fare conoscere le conquiste fatte dal movimento dei lavoratori in termini di libertà, diritti, giustizia».
«Quelle che presenteremo con le intitolazioni di queste 19 strade sono tutte storie di lavoratori e sindacalisti che facendo il loro lavoro per difendere i diritti e la libertà di tutti sono stati uccisi dalle mafie – aggiunge Campo – Tutti hanno dato un contributo importante, alcuni determinante, grazie all’impegno profuso con coraggio e abnegazione. Nessuna di queste vittime ad oggi ha avuto giustizia: lo Stato non ha mai perseguito i colpevoli e i mandanti, nessuna condanna è stata mai inflitta. Solo la storia ha condannato i colpevoli». All’iniziativa partita oggi sono intervenuti, oltre a Campo, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e i familiari del segretario Puntarello.
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