Vicolo Bernava, protesta dei residenti «Non vogliono più pagarci un affitto»

Gli ormai ex residenti di vicolo Bernava temono per il proprio futuro. Ai cittadini, a cui è stata espropriata la casa per consentire il completamento dei lavori del passante ferroviario, è stato annunciato in via ufficiosa che da maggio la Sis (consorzio di imprese che sta realizzando l’opera) non pagherà più gli affitti. Così stamane hanno deciso di scendere in piazza a protestare. «La Sis ci ha detto che non vuole più pagare perché questo onore spetterebbe a Rfi (Rete ferrovie italiane) – dicono – che già da diversi mesi non paga quanto dovuto all’azienda». 

«C’è un rimpallo di responsabilità – aggiungono – Ci hanno costretti a lasciare le nostre case e in più non vogliono neanche pagarci un affitto da un’altra parte». Gli espropriati, ma anche chi ha subito un danneggiamento, si sono riuniti e hanno creato un comitato: comitato Vicolo Bernava. «Dal 2011 questo passante ha fatto solo danni, – dice l’ingegniere Avellone, residente di via Lascaris – prima in via D’asaro ha danneggiato diversi edifici, poi i lavori sono arrivati in vicolo Bernava e si sono fermati, su 600 metri di galleria dalla stazione Lolli a vicolo Bernava sono quaranta gli edifici danneggiati e 62 famiglie sgomberate». 

Le famiglie vogliono che la Sis rispetti l’impegno preso a pagare un affitto valutato in base alla metratura delle loro case espropriate fino a quando questa storia non si sarà sbloccata, altrimenti si ritroveranno a dover pagare di tasca loro un affitto. Dall’altro lato la Sis, sempre secondo gli ex residenti, avrebbe detto di non essere nelle condizioni di poter pagare gli affiti finché non avranno incassato i fondi da Rfi. «C’era stato detto che ci sarebbe stato corrisposto un indennizzo per le nostre case, – concludono i cittadini – ma se non hanno neanche i soldi per pagare l’affitto come dovrebbero darci un indennizzo?».

Alessia Rotolo

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