Viadotto crollato, 200 euro in un’ora per la scorciatoia Il sindaco: «Crocetta non sa di quale bretella parla»

C’è chi ha donato un euro. Chi tre, chi cinque. Il massimo è stato venti. Nella prima ora di raccolta fondi per realizzare la trazzera, il comitato civico nato a Caltavuturo ha raccolto 200 euro. Dopo tre ore, a fine mattinata, erano 470. Nel paese che vive i maggiori disagi a causa della frana che ha colpito il viadotto Himera, spezzando a metà la Sicilia, è iniziata la seconda fase del progetto fai da te. Visti i tempi sempre più dilatati per la realizzazione dei progetti dell’Anas, i cittadini del piccolo Comune del Palermitano hanno deciso di non aspettare e di fare da soli: trasformando una regia trazzera dell’800, usata per la transumanza dal mare alla montagna, in una vera strada. L’obiettivo è duplice: offrire una via di fuga ai residenti di Caltavuturo e collegare gli svincoli autostradali di Tremonzelli e Scillato. «Quando l’opera sarà ultimata – spiega il sindaco Domenico Giannopolo – gli automobilisti risparmieranno 45 minuti e otto euro di carburante rispetto all’attuale percorso». Per realizzarla servono 800mila euro. I primi 300mila li hanno donati i deputati regionali del Movimento cinque stelle, soldi risparmiati dagli stipendi.

In realtà la strada esiste già. La prima fase dei lavori che ha reso possibile il passaggio è finita ad aprile. Ma il fondo è sterrato e in alcuni tratti con pendenze eccessive. Da ieri mattina cittadini e membri del comitato civico presidiano l’ingresso di questa bretella fai da te, chiedendo un euro a tutti gli automobilisti che già la utilizzano. Andrà avanti così anche nei prossimi giorni. In attesa che la protezione civile regionale sblocchi i 500mila euro con cui ha promesso di contribuire al progetto. «La trazzera è utilizzabile anche così – spiega il sindaco – ma andrebbe realizzato un nuovo ponte che, alla fine della discesa, attraversi il fiume Himera, attualmente c’è solo un ponticello realizzato nel 1989. Difficilmente riusciremo da soli a trovare tutti i soldi necessari, ma confido che la protezione civile mantenga l’impegno. Nel frattempo – precisa il sindaco – noi continuiamo la raccolta fondi che ci servirà anche per la ricostruzione della strada provinciale 24, venuta giù con la frana». 

Il progetto della trazzera è stato realizzato da tecnici locali e donato al Comune. «Noi – aggiunge Giannopolo – abbiamo chiesto tutte le autorizzazioni, i lavori inizieranno la prossima settimana e contiamo di ultimarli entro un mese». Una volta finita, sarà utilizzabile dagli automobilisti, non da mezzi pesanti e autobus. Chi viaggia da Catania in direzione Palermo lungo la A19 dovrà uscire a Tremonzelli, proseguire lungo la statale 120 fino a Caltavuturo, superare il paese e prendere la strada provinciale 24, qui incontrerà la trazzera per raggiungere Scillato e reimmettersi sull’autostrada. 

Ieri il governatore Rosario Crocetta ha affermato che la donazione di 300mila euro dei Cinque stelle «meriterebbe una fragorosa risata, se non fosse persino tragica per le inutili illusioni che crea e per la demagogia politica». Scatenando la replica dei grillini che lo hanno accusato di essere «ossessionato» dalle loro iniziative. Le parole del presidente hanno lasciato «sbigottito» il sindaco di Caltavuturo. «Crocetta non sa nemmeno di quale bretella parliamo. Gli sembra che stiamo realizzando quella che dovrebbe fare l’Anas. La verità è che lui non è mai venuto qui, lo invito quindi a lasciare l’auto allo svincolo di Scillato, noi gli procureremo un asino e gli faremo conoscere i luoghi di cui parla». Il primo cittadino si dice stanco delle lungaggini, «colpa – attacca – della politica che ha voluto introdurre elementi estranei all’emergenza, individuare il commissario che più aggrada, stilare un elenco di opere che si allunga e si restringe sulla base degli interessi di singoli deputati». 

Finora l’unica cosa certa è che il commissario nominato dal governo, Marco Guardabassi, dirigente del ministero delle Infrastrutture, si prenderà tutti i venti giorni di tempo concessi dall’ordinanza del 10 giugno, per presentare il progetto definitivo sul viadotto Himera e la bretella. E che, solo dopo l’abbattimento della carreggiata danneggiata dalla frana, si stabilirà se demolire anche la seconda. «Tutti ci promettono che interverranno, ma intanto siamo isolati dal 28 marzo – conclude il sindaco – per questo, quando i Cinque stelle ci hanno proposto la donazione, io, da amministratore di questa comunità, mi sono sentito in dovere di accettare, le polemiche non m’interessano». 

Salvo Catalano

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