Via Trabucco, il Piano particolareggiato della discordia

Botta e risposta tra Nadia Spallitta, vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, e Alberto Mangano, presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile. Argomento: il Piano particolareggiato di via Trabucco, zone della città a due passi dall’ospedale “Cervello”. Il particolare (politico): entrambi sono stati eletti nella lista di Italia dei valori: entrambi, insomma, fanno parte della maggioranza. Ma andiamo ai fatti.

Nadia Spallitta (foto a sinistra) non sembra molto convinta del Piano particolareggiato di via Trabucco: “Il Piano – dice – destina un’area di circa 45 mila metri quadrati, sulla quale insistono, in atto, manufatti di netto storico e ad uso residenziale, a zona commerciale D2, all’interno della quale ricadono lotti per centri direzionali commerciali e impianti produttivi, accompagnati dalle relative urbanizzazioni (parcheggi, aree di verde pubblico e viabilità)”.

Il provvedimento attua il Piano regolatore generale (Prg) di Palermo approvato nel 2002. Per Nadia Spallitta servono alcuni approfondimenti.

Primo: verificare “la compatibilità di questa destinazione commerciale con la filosofia delle linee-guida, da poco adottate, per la redazione del nuovo Prg”. Secondo: i Piani Particolareggiati in itinere sono trenta, tutti legati al vecchio Prg. Se si approvano, osserva puntuta la vice presidente di Sala delle Lapidi è un gran casino: addio nuovo Prg!

Ancora: il nuovo Piano particolareggiato arriva a dieci anni di dstanza dal vecchio Prg. Morale: parte delle previsioni sono state superate dalle vicende urbanistiche successive. “Più precisamente – insiste Nadia Spallitta – negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi centri commerciali (due dei quali ricadono nello stesso ambito territoriale di via Trabucco, il centro La Torre e il centro realizzato da Zamparini). In altri termini, non è ben chiaro se alla città occorrano ancora altre vaste aree commerciali, soprattutto di fronte alla chiusura di migliaia di piccoli e medi esercizi e negozi storici, che hanno sofferto proprio per la creazione dei centri commerciali”.

Poi ci sono i problemi giuridici. Si prevedono urbanizzazioni per 1 milione di euro ed espropriazioni per 2 milioni di euro circa. “In particolare – sottolinea la vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, che nella vita fa l’avvocato – la giurisprudenza ha affermato che i vincoli preordinati all’esproprio e i vincoli strumentali (necessari per l’attuazione dei piani esecutivi), decadono dopo 5 anni, decorsi i quali, tali vincoli possono essere prorogati soli per motivi di interesse pubblico, dettagliatamente indicati nel provvedimento e previo indennizzo (che nell’atto deliberativo al momento non è previsto). In ultimo – conclude Nadia Spallitta – sembrerebbe che sull’area insistano dei manufatti ad uso residenziale, non è chiaro se regolari, abusivi o condonabili, per cui, anche da questo punto di vista, l’atto , a mio avviso, necessiterebbe di ulteriori approfondimenti”.

La replica di Mangano
“La consigliera Spallitta – replica Alberto Mangano (foto a destra, tratta da ilmoderatore.it), presidente della commissione Urbanistica del Comune che ha approvato il Piano particolareggiato di via Trabucco – eccepisce alcune considerazioni che stupiscono per la loro approssimazione e soprattutto per le capziose interpretazioni. In primo luogo, la proposta tratta un Piano particolareggiato la cui redazione è espressamente prevista dal vigente Piano regolatore. A poco serve osservare, come fa la consigliera Spallitta, che il nuovo Piano regolatore, di cui non si conosce ancora nulla di dettaglio, abbia iniziato il suo iter, per l’adozione del quale è forse ottimistico pensare che ci vorranno ancora un paio di anni. Cosa fare in questo tempo? Bloccare tutto ciò che oggi è legittimo e previsto che si possa fare?”.

“Da avvocato – aggiunge Mangano – la consigliera Spallitta sa benissimo che ciò non è possibile e configurerebbe un abuso da parte della pubblica amministrazione. Il Piano attuale è ancora vigente e lo sarà fino alla adozione del nuovo, quando scatteranno le norme di salvaguardia. Altra cosa, adombrata in modo capzioso, è il tema dei centri commerciali a cui si riferisce la consigliera Spallitta che dovrebbe riconoscere che quegli interventi sono diversi da questo in quanto, a parte la difformità dallo strumento urbanistico vigente per alcuni di essi, riguardano insediamenti di negozi commerciali in un unico centro. Viceversa, nel Piano Trabucco possono insediarsi aziende artigiane, commerciali e industrie, ciascuna nel proprio lotto, qualora ve ne sia richiesta. Quindi la loro attuazione dipenderà dalla domanda reale degli imprenditori. In teoria, questo Piano potrebbe non trovare attuazione e, solo con la nuova pianificazione, potrebbe variare la sua destinazione attuale”.

“Paradossalmente – precisa ancora Mangano – nel ragionamento della consigliera Spallitta si intravede la richiesta di una ulteriore variante al Piano vigente che impedisca la sua attuale previsione per destinarla a cosa? Edilizia residenziale? Verde agricolo? Verde pubblico? Non mi sembra un metodo corretto di procedere ad una pianificazione del territorio rispetto alla quale l’amministrazione non è potuta andare oltre una generale descrizione dei criteri che troveranno applicazione nello schema di massima ancora da farsi. Sul punto dei vincoli preordinati all’esproprio, che sono effettivamente scaduti, la consigliera Spallitta ignora che questi vincoli riguardano le aree destinate a servizi pubblici e non le zone omogenee previste dal Piano, in questo caso D2. Nel momento in cui si approverà il Piano Trabucco scatteranno i nuovi vincoli per le aree destinate a servizi (strade, parcheggi, verde pubblico) con i conseguenti costi di esproprio. Dove sta l’anomalia?”.

“Poi l’affermazione che ‘le previsioni del vecchio (ma vigente) Prg, dopo dieci anni siano superate dalle vicende urbanistiche successive’ appare assolutamente gratuita se proprio questa previsione di zona D2 è la dimostrazione, insieme a diverse altre, che questo Piano regolatore non ha ancora espletato tutte le funzioni allora previste. Infine la consigliera Spallitta parla di edilizia residenziale e ‘netto storico’ presente nella zona interessata. Il ‘netto storico’, una vasca, è stata fatta salva dai progettisti (per inciso tecnici comunali), mentre forse la consigliera preferisce che si lasci lo spazio per ulteriori abusi edilizi, che si aggiungerebbero a quelli già esistenti, alla realizzazione di una previsione legittima di Prg?”.

 

Nota a margine

Solo una considerazione. Ci dispiacerebbe, e molto, se nell’area di via Trabucco, tra qualche anno, dovesse sorgere l’ennesimo centro commerciale. Il resto lo lasciamo alla salutare dialettica politica.

la redazione

 

 

 

Redazione

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