Via Gisira, la nuova discoteca che non piace ai residenti I gestori: «Diamo fastidio a chi vuole aprire un B&b»

Un vero inferno, secondo i residenti. Una discoteca unica nel suo genere, perché sorta dentro un ex cinema, su cui è stato fatto un importante investimento, secondo i gestori del locale. La nuova trincea dello scontro tra residenti del centro storico e movida si trova in via Gisira, nell’ex cinema Vittoria trasformato in discoteca – Super Cinema Vittoria – e inaugurata lo scorso 31 ottobre. Da allora chi abita in zona denuncia «ripetuti schiamazzi notturni e scene di disordine, il tutto accompagnato dal frastuono della musica che fa vibrare i muri delle abitazioni circostanti disturbando il sonno dei residenti fino alle 4 del mattino». A questo si aggiunge la preoccupazione per il tetto dell’edificio, in eternit. «Una copertura di questo tipo – scrive in un comunicato il circolo del Partito Democratico del centro storico, che ha raccolto le segnalazioni dei residenti – già soggetta al deterioramento a causa degli agenti atmosferici, sarebbe sottoposta in questo caso anche a vibrazioni sonore che accrescono la produzione di microfratture e relativa dispersione di fibre di amianto». Su questo aspetto sarebbero stati presentati anche alcuni esposti alla Procura. Ma i gestori si difendono, ammettendo il problema ma garantendo che «è stato tutto risolto da circa sette giorni». 

La nuova discoteca di via Gisira – 480 posti come capienza massima secondo i titolari – al momento apre quattro sere a settimana: mercoledì, venerdì e sabato fino a notte fonda; la domenica per l’aperitivo fino a mezzanotte. La particolarità del locale, che ha mantenuto la struttura del vecchio cinema con palco e schermo, e la novità hanno portato a un notevole afflusso di persone nelle prime settimane di attività. «Abbiamo avuto un problema tecnico con il sistema di aerazione – spiega Alessandro Scardilli, uno dei gestori – un tubo dell’aria condizionata usciva su via Transito producendo un effetto di amplificatore, come un Orecchio di Dioniso. E’ vero, la musica era quasi più alta fuori che dentro, anche perché il locale è insonorizzato e abbiamo ottenuto tutti i permessi da parte della commissione di vigilanza del Comune». Nel mese di novembre si sono quindi moltiplicati i controlli da parte di polizia municipale e Arpa per misurare il livello di decibel raggiunto. «Sono venuti quasi ogni sera, invitandoci ad abbassare il volume o a spegnere la musica, ma non siamo stati mai sanzionati». Riconosciuto il problema, i gestori affermano di aver provveduto a risolverlo, «tappando il tubo con un silenziatore e inserendo dei filtri che assorbono il suono. Una spesa di 15mila euro – precisa Scardilli – per tamponare, e in effetti nell’ultima settimana non abbiamo avuto controlli, segno che anche le segnalazioni dei residenti sono diminuite».

Ma i problemi non sembrano essere risolti del tutto. «Gli abitanti si stanno costituendo in comitato – spiega Adele Palazzo, segretaria del circolo centro storico del Pd – Molte famiglie risiedono da tempo nelle vie circostanti, altre invece hanno investito la propria pensione nell’acquisto della propria casa realizzando il sogno di potere vivere nel cuore della nostra stupenda città. Il piano di rilancio del centro storico deve andare nella direzione di favorire scelte virtuose di aggregazione sociale e culturale in armonia col contesto di riferimento e all’insegna del rispetto di tutti». Quindi Palazzo precisa che «molti abitanti a proprie spese, stanno provvedendo ad insonorizzare le abitazioni sostenendo costi notevoli, non tutti però sono nelle condizioni economiche di poterlo fare». Sul versante economico i gestori promettono di voler venire incontro alle esigenze dei residenti. «Abbiamo chiesto un incontro con il comitato del quartiere – spiega Scardilli – siamo disposti a realizzare a nostre spese i doppi vetri nelle abitazioni che soffrono i maggiori disagi. Abbiamo bussato porta a porta e ci stiamo già attrezzando per un paio di interventi. Ma il vero problema è un altro…»

Il gestore del Super Cinema Vittoria punta il dito contro una residente in particolare. «Ci ha fatto la guerra ancora prima di aprire, perché aveva in programma di avviare un bed and breakfast e avere una discoteca vicino per lei è un grosso problema». I proprietari del nuovo locale sono l’imprenditore Antonio Guarnera e il figlio Edoardo, già titolare dell’Art Cafè di via Sangiuliano. «E’ stato fatto un investimento da 400mila euro – conclude Scardilli – vogliamo lavorare e cercare di risolvere ogni tipo di problema con i residenti». 

Salvo Catalano

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