Via Gemmellaro, spaccata la vetrina dell’hamburgeria Il titolare: «Siamo chiusi, dentro ci sono solo le birre»

L’emergenza coronavirus ha fatto tornare via Gemmellaro a qualche anno fa. Adesso, la via della movida è deserta com’era prima che i locali fagocitassero le botteghe. Per la strada camminano solo pochi residenti, per il resto non si vede nessuno. La vetrina di un pub racconta il nuovo buio: la porta vetrata del Burger boss è stata spaccata qualche notte fa. Le immagini di videosorveglianza di un ristorante vicino riprendono una persona, intorno alle cinque del mattino, restare di fronte alla porta per un po’, poi avvicinarsi e probabilmente spaccarla. L’inquadratura questo non lo vede, il risultato però è sotto gli occhi di tutti.

«Non so se fosse una persona da sola», racconta a MeridioNews uno dei titolari dell’attività commerciale, aperta da dicembre 2018 in una strada che, nel giro di pochi anni, ha cambiato volto. «Chiunque fosse, prima ha tentato di scardinare la vetrata all’altezza della maniglia, ma non ci è riuscito perché è blindata». I segni, però, sono rimasti e sono ben visibili. Il vetro è rigato all’interno, anche se integro all’esterno. «Poi, non riuscendo da lì, ha preso una pietra molto grossa e pesante e l’ha lanciata sulla parte alta della vetrina, che non è blindata». E quella è andata in frantumi.

Un danno inutile, visto che da lì non era possibile entrare nel locale e portare via qualcosa. «Anche se fosse stato possibile, cosa si aspettavano di trovare? La nostra hamburgeria è chiusa dall’8 marzo». Da prima, cioè, che i decreti del governo li obbligassero a chiudere i battenti. «Abbiamo scelto anche di sospendere le consegne a domicilio per senso civico – prosegue – non volevamo mettere a rischio i nostri dipendenti e i corrieri. Col senno di poi, abbiamo fatto bene. Ma dentro ci sono giusto le bottiglie. È più il danno della vetrina che quello che c’è da rubare dentro».

Il tentativo di furto è l’ipotesi, per il titolare, più accreditata. Forse per via del frigorifero con le birre ben visibile dalla porta d’ingresso. «Adesso abbiamo spostato tutto e rinforzato la porta come possibile – continua – Sono andato in questura e ho fatto la denuncia, ma so che in questo momento le forze dell’ordine sono impegnatissime su altri fronti». La speranza è che, oltre al danno economico della chiusura obbligata, non si aggiunga anche la beffa dei tentativi di rubare la merce ai locali bloccati. «È successo a me, ma in questo momento poteva succedere a chiunque», conclude l’uomo.

Luisa Santangelo

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