Pazienza finita per i 105 lavoratori del cosiddetto bacino prefettizio – i licenziati da altre aziende in attesa di ricollocazione nella nettezza urbana – che da stamattina sono scesi in piazza a Catania. Intorno alle 14, poi, è scattato un blocco stradale all’incrocio fra via Etnea e via di Sangiuliano. Una cinquantina di uomini presidia le carreggiate utilizzando due spazzatrici per impedire al traffico di scorrere. Sui mezzi è comparso uno striscione: «Basta lavoro precario, stabilizzateci». Sul posto si trovano anche diversi agenti della polizia e della Digos catanese.
In mattinata i lavoratori avevano presidiato piazza Duomo in attesa di un faccia a faccia con il governatore Nello Musumeci, nel frattempo ricevuto per una visita istituzionale a Palazzo degli elefanti dal sindaco Enzo Bianco. A far precipitare la situazione è stata l’inchiesta deflagrata lo scorso venerdì su un presunto giro di corruzione intorno agli appalti sulla gestione dei rifiuti a Catania. Secondo i magistrati, anche alcune assunzioni sarebbero state pilotate a vantaggio di persone vicine anche ai due indagati più importanti per l’amministrazione: Massimo Rosso, ragioniere generale ed ex capo di gabinetto di Bianco, e Orazio Fazio, ormai ex responsabile del settore rifiuti. I 105 lavoratori, invece, finora erano stati impegnati a singhiozzo attraverso rotazioni di uno-due mesi e sono di fatto disoccupati dallo scorso 22 febbraio, data di scadenza dell’ultimo contratto con l’attuale gestore del servizio, il consorzio Seneco formato dalle imprese Ecocar e Senesi.
Il blocco stradale ha fatto seguito all’incontro, avvenuto dopo quello in Comune, fra una delegazione di lavoratori e il presidente Musumeci a palazzo Esa. Dal governo sarebbe arrivato un attestato di vicinanza ai manifestanti, sebbene la Regione non sia direttamente attore della vicenda.
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