«Hanno migliorato la viabilità. Solo che ora la strada è una circonvallazione pericolosissima». A un mese dal nuovo piano viario, le parole del signor Giovanni, commerciante di via Dusmet, sono piene di risentimento. Se da un lato il traffico, per stessa ammissione dei commercianti della zona è «più scorrevole», dall’altro i cambiamenti hanno portato tanti problemi alle attività commerciali della Civita.
All’inizio di settembre, la centralissima arteria era stata resa a senso unico. Gli automobilisti potevano percorrerla solo andando da piazza Borsellino a piazza dei Martiri, non viceversa. Ma il 13 settembre è arrivato il dietro front dell’amministrazione comunale, ed è spuntata una nuova corsia che andava in direzione opposta. Il sindaco Raffaele Stancanelli l’ha chiamata «corsia di servizio», solo per gli autobus e per gli acquirenti dei negozi di via Dusmet. Le immagini, però, disegnano un quadro ben più trafficato.
«Hanno fatto tutto questo per farci chiudere. Sono due anni che la strada dal lato degli archi è chiusa, e da quel periodo sono iniziati i problemi. Adesso aprirà anche il centro commerciale al porto e la strada diventerà il loro parcheggio. Le decisioni le prendono solo per far comodo ai Virlinzi di turno». La signora Anna gestisce una rosticceria, ed è un fiume in piena. «In un mese abbiamo perso l’80 per cento della clientela, la corsia a scendere ha cambiato poco le cose, perché le macchine non possono posteggiare. Potevano lasciare via Vittorio Emanuele com’è sempre stata e fare via Dusmet a senso unico, ma nel senso opposto, cioè in discesa. Anche perché basta una macchina messa male e il traffico si blocca comunque».
Al di là delle ripercussioni economiche sulle attività, il problema principale del nuovo piano viario sembra quello relativo alla sicurezza. «La strada è diventata pericolosissima, per i pedoni è impossibile attraversare» dichiara il signor Mauro, fruttivendolo. I clienti che vengono a fare acquisti in via Dusmet, ci spiega, con la nuova corsia di servizio devono necessariamente posteggiare lontano e raggiungere a piedi le attività commerciali. «Servirebbe almeno un semaforo pedonale – aggiunge il fruttivendolo – Ci sono già stati tre incidenti questo mese, perchè le auto passano a gran velocità». Della stessa opinione la signora Agata, che lavora alla rosticceria insieme ad Anna: «Certo che il traffico è migliorato, ma dal lato degli archi le auto viaggiano veloci, mentre la corsia di servizio dall’altra parte è diventata impraticabile per chi vuole andare a fare acquisti. Se io fossi un pendolare che passa da qui tornando dal lavoro, non mi fermerei».
Giovanni, che gestisce un minimarket, è stufo della situazione. Per lui, che non vuole che via Dusmet resti una circonvallazione, l’unico modo di risolvere il problema è ritornare al vecchio sistema. «Hanno chiuso il Duomo? Bene, i pedoni sono contenti, ma via Dusmet che c’entrava? Anche questa è una strada del centro, con la sua storia e la sua vita, non possono farla morire così. Dovrebbe riportare tutto a due anni fa, com’era prima di chiudere la strada del porto».
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