Via di Sangiuliano, oleandri tagliati per Sant’Agata? «Non sarebbe la prima volta, due anni fa al Borgo»

Fino a ieri c’erano ancora i trucioli della corteccia degli oleandri sulle basole di via di Sangiuliano, da oggi verranno sostituiti dalla segatura per assorbire la cera delle candele di Sant’Agata. In mezzo ci stanno le polemiche di alcuni cittadini per gli alberi tagliati in concomitanza con le festività agatine. «È una cosa che si ripete tutti gli anni: due anni fa è la stessa sorte è toccata alle piante di via Plebiscito e di piazza Cavour, stavolta agli oleandri di via di Sangiuliano», afferma critico un residente. «Erano malati? Sporgevano troppo verso la sede stradale?», domanda Giuseppe Sperlinga, presidente dell’associazione Stelle e ambiente. Dall’assessorato al Verde, retto da Rosario D’Agata, MeridioNews non è riuscita a ottenere al momento nessuna spiegazione.

«Alcuni oleandri sono stati segati alla base del tronco, altri sono stati sfoltiti ieri mattina, alle porte dell’inizio della festa di Sant’Agata. Sarà un caso? Di certo gli alberi non possono fare questa fine ogni anno», lamenta un residente. Proprio lungo l’arteria barocca cittadina, la mattina del 6 febbraio, il fercolo della patrona di Catania con un codazzo di devoti e curiosi, in uno dei punti storicamente più pericolosi della processione, si sofferma per un po’ di tempo, prima di svoltare in via dei Crociferi. L’idea dei cittadini è che gli alberi siano stati sacrificati per questioni di sicurezza. Ma la versione avanzata, purtroppo, non trova conferme o smentite dal referente al Verde del Comune di Catania, l’assessore D’Agata. 

«Molti sono stati letteralmente tranciati alla base. Se erano malati hanno fatto bene a rimuoverli ma male a lasciarli in quel modo. Andrebbero, infatti, eradicati e quindi sostituiti con altri», spiega l’esperto Giuseppe Sperlinga. «Mi auguro che l’amministrazione non intenda azzerare pure i cespugli delle aiuole, privandoli totalmente delle foglie», continua. «Non solo io ma molti colleghi siamo preoccupati per come viene gestito il verde cittadino e il caso in questione ne è un esempio. Non si possono privare completamente gli alberi della loro chioma con la scusa che potrebbero costituire un pericolo per pedoni e automobilisti, ci sono modi e modi», conclude Giuseppe Sperlinga. 

Cassandra Di Giacomo

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