Una colazione in giardino con centinaia di partecipanti, ha chiuso questa mattina il progetto ideato e realizzato da Officine Culturali denominato Il giardino condiviso: svelare via Biblioteca. Finanziato con i fondi Pari, un programma finanziato dalla direzione Cultura e dalle Politiche giovanili del Comune di Catania, e il cui acronimo è partecipazione, autonomia, impresa, responsabilità. Il progetto è stato aperto dalla caccia al tesoro di Natale dello scorso 8 dicembre, che ha visto più di 200 persone coinvolte nel gioco e nella piantumazione delle aromatiche e del leccio in via Biblioteca. Il 14 dicembre si è proseguito con il workshop Il giardino che vorrei destinato prevalentemente agli abitanti del quartiere Antico Corso. Alle 9.30 di oggi i tavoli con caffè e tè, biscotti e torte, del terzo e ultimo appuntamento erano già pronti. A seguire un picnic sul prato del terzo parco cittadino del centro.
È stata Pamela Toscano, accompagnata da un energico e giullaresco Andrea Balsamo e da una esuberante Rosaria Torcitto, a raccontare la vera storia del giardino, condita di piccoli pettegolezzi e grandi progetti e fatta di uomini e di donne immaginarie o reali. Gli artisti hanno condotto i partecipanti nei molteplici percorsi del giardino realizzato dall’architetto Giancarlo De Carlo su richiesta dell’università di Catania, fino a giungere davanti al grande muro che tiene segrete le delizie della piccola oasi urbana. Lì Lucia Scuderi insieme ai più piccoli ha abbattuto artisticamente la membrana di cemento con pennelli, colori, luce e fantasia. Un murales realizzato su tela per dipingere un giardino immaginario e desiderato. Centinaia di partecipanti tra bimbi e adulti emozionati dalla musica e dai colori hanno riconquistato un nuovo spazio che esisteva ma non gli era stato ancora presentato e raccontato.
Al giardino inoltre da oggi campeggia una nuova segnaletica con alcune informazioni storiche sul luogo oltre che le direzioni dei vari dipartimenti, istituti, spazi e servizi, realizzata da Officine culturali con la collaborazione degli studenti del dipartimento di Scienze Umanistiche. Proprio gli studenti universitari partecipanti e i giovani abitanti del quartiere hanno potuto finalmente assistere e partecipare ad un uso consapevole, divertente e attivo di un luogo pubblico a loro caro e noto, che ha dimostrato di potere essere riempito e valorizzato grazie alle attività e alla collaborazione tra la gente.
La colazione in giardino potrebbe diventare un appuntamento costante per chi ama la musica, l’arte e la natura e per chi semplicemente vuole condividere le proprie creazioni culinarie. Per Officine culturali le tre iniziative dicembrine sono un modo per ritornare a parlare e a progettare per il futuro del Monastero dei Benedettini e del suo spazio urbano circostante. Dal progetto verrà stipulato un documento da presentare al Comune e all’Università con proposte di iniziative di condivisione, utilizzo e manutenzione di un luogo che può contribuire a migliorare la quotidianità degli abitanti del quartiere, degli studenti universitari e l’esperienza di visita dei fruitori occasionali.
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