“Vi spiego il Pdl, da Roma alla Sicilia…”

Siamo seduti in un bar della città. All’aperto. A farci compagnia ci sono due bicchieri di limonata con ghiaccio. L’appuntamento, con il nostro interlocutore, è stato fissato un paio di settimane fa. “Faremo una chiacchierata breve – ci aveva promesso – ma senza nomi. Mi bastano già i casini che ho. Non ne voglio aggiungere altri”.

Il nostro interlocutore è un autorevole esponente del centrodestra versione seconda metà anni ’90. In questa fase non vuole uscire allo scoperto. Ma ha accettato di fare quattro chiacchiere con noi.

Ha già fatto fuori la sua limonata. E’ rilassato.

– Da parte nostra, una domanda d’obbligo: che succede a Roma?

“Succede – ci risponde – che voi, qualche giorno fa, avete scritto bene: Berlusconi ha vinto su tutta la linea. Si è liberato definitivamente di Fini. Casini ormai è fuori gioco. Bersani è stato sconfitto. Il Pd, come ha chiesto il Cavaliere, è entrato a far parte del Governo. Lasciando fuori dallo stesso Governo i post comunisti. E Alfano è vice premier”.

– Al Governo del nostro Paese, questa la nostra impressione, continuano ad esserci i poteri forti. Bilderberg, per esempio…

“Per forza. Purtroppo dobbiamo dipendere da qualcuno. Negli anni della cosiddetta Guerra fredda c’erano gli americani. Ora ci sono questi qui che voi di LinkSicilia dipingete sempre come mezzi massoni o giù di lì. Insomma, i poteri forti”.

– Ma i poteri forti non erano contro Berlusconi?

“Piano. Nel novembre del 2011 il Cavaliere è stato preso alla sprovvista. Non se l’aspettava. Lo spread e altre diavolerie ancora lo hanno infilzato in contropiede. Oggi si è coperto pure su quel versante. Ormai Mario Monti è un suo alleato”.

– Ma come: il Professore ha svuotato l’Udc di Casini e poi si è alleato con il Cavaliere? Un po’ scorretto Monti, no?

“E’ la politica. Berlusconi è abile. Doveva solo prendere la mano anche con questi signori dello spread…”.

– Questi chi?

“Quante domande superflue. Ma voi non volevate parlare della Sicilia?”.

– Certo, certo. Allora che succede in Sicilia? A noi il Pdl siciliano sembra ormai un alleato del Governo di Rosario Crocetta…

“Qui voi di LinkSicilia avete toppato”.

In che senso? Forse il Pdl siciliano non è con Crocetta?

“Non mi riferisco al presente. Nel presente, bene o male, le cose stanno come dite voi. Faccio riferimento alle elezioni regionali dello scorso ottobre. Voi la verità dei fatti l’avere quasi sfiorata commentando i risultati elettorali del collegio di Catania. Ma non l’avete afferrata del tutto”.

Cioè?

“Da persone attente avete notato che, nel collegio di Catania, Nello Musumeci, da candidato alla presidenza della Regione siciliana, ha preso meno voti del previsto. Ma non ne avete tratto le logiche conseguenze politiche”.

– Beh, allora le tragga lei.

“Il senatore Giuseppe Firrarello, per esempio, non ha mai appoggiato Nello Musumeci. Sapeva che Raffaele Lombardo, sottobanco, avrebbe fatto votare per Rosario Crocetta. Così, d’accordo con Berlusconi, ha optato anche lui per Crocetta”.

– In verità, questo l’abbiamo intuito anche noi quando abbiamo visto la composizione della Giunta di Rosario Crocetta che garantiva Firrarello…

“Sì, ma, come ho già detto, non ne avete tratto le conseguenze politiche. Di fatto, Firrarello si è giocato alla grande Raffaele Lombardo. Che infatti ha lasciato il centrosinistra sdegnato, dicendo che con la sinistra non sarebbe mai più andato a nozze”.

– Ma lo ha fatto dopo essersi accompagnato per quattro anni con Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici…

“Non poteva fare a meno di accompagnarsi al Pd. Nel 2008, un minuto dopo aver annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione, Lombardo era già nelle mani del Pd”.

– Torniamo al Senatore Firarrello. Possibile che che anche Berlusconi si sia giocato Nello Musumeci?

“E’ stato costretto a farlo. Magari se l’è giocato a malincuore. Del resto, ha fatto bene a credere in Firrarelllo: perché tutto quello che il senatore e Sindaco di Bronte ha pronosticato si è verificato. Punto per punto. E, sembra incredibile, continuano a verificarsi le sue premonizioni”.

– Scusi, e Gianfranco Miccichè, che tutti abbiamo considerato sempre il referente di Berlusconi in Sicilia?

“All’inizio lo è stato. Poi, però, quando il Cavaliere ha conosciuto Firrarello, piano piano ha cambiato opinione. Anche perché, nel frattempo, Miccichè è andato peggiorando, come un vino che diventa aceto. Ormai da anni, in Sicilia, il Cavaliere ascolta, in primo luogo, Firrarello”.

E Miccichè?

“Che debbo dire? Gianfranco è ingenuo e generoso. E ha dimostrato ingenuità e generosità anche quando, l’estate scorsa, si è candidato alla presidenza della Regione. Lui era veramente convinto che Lombardo lo avrebbe appoggiato. Era convinto persino che avrebbe potuto vincere”.

– Questo lo possiamo confermare anche noi.

“Invece i giochi erano altri. Ed erano giochi fatti in partenza”.

E oggi che succede? La nostra impressione è che, nel Pdl siciliano ci sia un po’ di casino…

“Questo è inevitabile,visto quello che sta succedendo nel Partito di Berlusconi in Sicilia”.

– Ci sta dicendo che Firrarello è garantito mentre gli altri ‘pezzi’ del Pdl siciliano non lo sono?

“Analisi corretta. Firrarello è garantito non solo nel Governo Crocetta, ma nella sua provincia. Mentre ci sono altri esponenti del Pdl un po’ in sofferenza”.

– Si riferisce ai vari deputati regionali che vedono Firrarello che spatulia da un assessorato all’altro, mentre loro, come si dice dalle nostre parti, leccano la sarda? E debbono pure appoggiare questo Governo regionale…

“La sua è una visione un po’ colorita che semplifica lo scenario. Io preferisco dire che sono un po’ in sofferenza. La verità è che, nel Pdl siciliano, alla fine quello che la sa più lunga di tutti è sempre Firrarello”.

– E suo genero, il coordinatore Giuseppe Castiglione?

“Ma… Negli anni ’90 era una speranza del centrodestra siciliano. E tale è rimasto”.

– E dire che il suocero, come dice lei, è sempre in pista e va sempre a tremila…

“Che ci vuole fare:la saggezza non si trasfonde. Nemmeno in politica”.

– Come finisce con il Governo Crocetta?

“Rosario Crocetta è un confusionario e chiacchierone. E il Governo regionale che presiede rispecchia perfettamente il suo carattere”.

– Sì, ma come finisce?

“Questo, forse, lo deve chiedere al senatore Firrarello”.

Giulio Ambrosetti

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