Regionale

Maggioranza si riunisce senza Miccichè. Proclami sull’unità «in un clima sereno». Punti di frizione? «Se ne parla più avanti»

«Piena condivisione della relazione del presidente della Regione, Renato Schifani, sull’attività della giunta nei primi cento giorni e istituzionalizzazione di un tavolo mensile per la verifica dell’attuazione del programma di governo». E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Si sprecano le dichiarazioni di unità di intenti e compattezza del gruppo-coalizione dopo il vertice di maggioranza andato in scena a palazzo d’Orleans, alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani.

Un vertice di cui è stata reso noto ogni dettaglio – senza dimenticare la frase di rito «in un clima sereno e cordiale» – da parte degli uffici stampa della presidenza, con particolare cura nel nominare uno per uno tutti i partecipanti, i capigruppo (e non solo) delle forze di maggioranza uscite vincitrici dal voto delle ultime elezioni regionali, quasi a sottolineare la mancanza di Gianfranco Miccichè. Assente non invitato e capogruppo solitario del Misto, di cui è unico componente.

Miccichè che intanto, da par suo, esce con un comunicato stampa in cui suggerisce al governo regionale la via da seguire sui precari Covid – «Subito la proroga, per poi procedere con le stabilizzazioni» – a firma Forza Italia, giusto per ribadire chi è il titolare regionale del brand. Per ora.

Intanto, dal summit dell’unità, pioggia di convergenze su tutti i fronti: dalla necessità di accelerare sui termovalorizzatori alla lotta del governo contro il caro-voli, dalla richiesta a Roma di un commissario straordinario per i lavori di manutenzione sui lavori sull’autostrada Palermo-Catania alla reintroduzione delle province.

E sui temi più spinosi, quelli che risultano maggiormente divisivi all’interno della maggioranza, la soluzione è presto trovata. Per quello che riguarda l’autonomia differenziata, «condiviso» il sì della Regione al disegno di legge Calderoli, ma fino a un certo punto. È stato infatti chiesto a Schifani di farsi portavoce delle «giuste compensazioni economiche sull’insularità e dell’attuazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto siciliano in materia di autonomia finanziaria». E soprattutto su quanto concerne il vero scollamento tra presidente e Fratelli d’Italia, il terzo mandato per i sindaci dei Comuni sotto 15mila abitanti, la soluzione è stata presto trovata: «Se ne parlerà più avanti». Proprio quello che si addice a un «un clima sereno e cordiale».

Gabriele Ruggieri

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