Venturino: “Istituire un ruolo unico ad esaurimento per i precari siciliani”

Una legge organica che superi il sistema delle proroghe e dia inizio alla stabilizzazione dei precari storici degli enti locali e delle pubbliche amministrazioni della Regione, attraverso la costituzione di un “ruolo unico ad esaurimento”, rispettando l’anzianità di servizio dei lavoratori e dando la certezza agli stessi che il ruolo sarà attivo fino ad esaurimento del bacino del precariato.

Questa l’idea fondante del disegno di legge che il vice Presidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino, ha presentato oggi, a Palermo, nei saloni di Palazzo Reale, nel corso di una conferenza stampa. Uno strumento legislativo ancora in divenire e per il completamento del quale saranno chiamati a raccolta il 27 Maggio all’Ars una rappresentanza di diverse decine di sigle sindacali.

L’idea di un ruolo unico ad esaurimento non è nuova. Venne utilizzata nel passato quando si chiusero le esperienze di alcune industrie regionali. Allora, però, c’erano i soldi. La Regione non aveva problemi finanziari. Ogig lo cenario è completamente diverso.   

Oggi il vicario dell’Ars avvalendosi della collaborazione a titolo gratuito di un pool di legali ed esperti in materia di diritto del lavoro ha ribadito la necessità di risolvere la questione precariato attraverso una precisa volontà politica tenendo conto della normativa comunitaria vigente in materia di contratto a termine, norma che disciplina la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato dopo 36 mesi di permanenza continuativa del lavoratore precario nello stesso posto di lavoro dell’Ente.

“Non si capisce come mai – ha dichiarato Venturino – si trovino in maniera costante le coperture finanziarie per le proroghe e non si sia pensata invece una soluzione definitiva. Abbiamo il dovere di dare risposte serie e concrete ai cittadini”.

Resta il problema: chi pagherà i precari una volta stabilizzati? Come ha detto lo stesso Venturino in un’interista che ha rilasciato al nostro giornale, non ci sono solo i precari degli enti locali (circa 23 mila), ma ce ne sono tanti altri. Lo stesso Venturino, considerando anche i 25 mila operai della forestale (che però non sono precari) arriverebbero a 800 mila. A nostro avviso sono molti di più. Anche perché, mentre scriviamo, ci sono Sindaci che potrebbero averne creati di altri.

L’idea di Venturino è che i precariato debba essere pagato non cercando ‘mance’ dall’Unione Europea, dal Governo nazionale e dalla Regione, ma mettendo a profitto ciò che oggi in Sicilia non è utilizzato al meglio: per esempio, i beni culturali.

In ogni caso, la questione è complessa e non sarà facile risolverla.

Redazione

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