Nemmeno troppi anni fa in Sicilia non era poi così difficile realizzare una discarica. Siti che venivano usati da Comuni che poi non avevano i fondi per bonificare. Le Regione Siciliana sta aggiornando i dati sulle vecchie discariche nell’Isola, in tutto sono 511, di cui 93 in provincia di Palermo per arrivare alla chiusura definitiva. Si sta quindi sostituendo ai Comuni competenti che, non avendo risorse tecniche ed economiche, ancora non hanno provveduto. Un intervento che sarà realizzato grazie alla collaborazione con l’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale dell’Università La Sapienza di Roma. Per questo primo lavoro di monitoraggio è disponibile uno stanziamento di 600mila euro approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon.
Nell’elenco del Piano regionale delle bonifiche c’è anche Bellolampo che pur essendo ancora in esercizio, ha «moduli inattivi», come la sesta vasca. Ma potrebbe bastare soltanto chiuderli. Nell’elenco dei siti potenzialmente inquinati ci sono discariche in gran parte della provincia. Su quelle dove si è ritenuto di dover intervenire con urgenza, alcuni provvedimenti sono iniziati già in estate. Tra queste quelle di Bolognetta, Camporeale e Collesano su cui sono stati effettuati alcuni sopralluoghi e sono state avviate progettazioni per degli interventi. Poi verso novembre è iniziato il lavoro su tutte le altre per capire nel dettaglio quale fosse lo stato dell’arte. Un modo per definire le situazioni caso per caso, fanno sapere dalla Regione, coi dati che non sono presenti nel piano delle bonifiche del 2016 stilato dal governo Crocetta, il quale si limitava a individuare i siti oggetto di attenzione. L’intenzione dell’assessorato regionale dell’energia e del dipartimento regionale di Acqua e Rifiuti è ora quindi quella di studiare queste discariche, vedere quanto sono grandi e il tipo dell’eventuale inquinamento prodotto, ad esempio se c’è percolato. Al termine delle verifiche, previsto per il prossimo autunno, si potranno calendarizzare gli interventi.
Arrivare a questo punto però non è stato facile e si è trattato di un percorso a ostacoli. Da considerare c’è anche un altro aspetto amministrativo: molte discariche dismesse erano state realizzate quando la normativa era più permissiva e la procedura di chiusura non era stata ancora disciplinata. Le regole sono state introdotte nel 2003, quando la nuova legge ha stabilito che spetta al Comune chiudere l’iter con un provvedimento che segna il passaggio dalla gestione operativa a post-operativa. Per molte vecchie discariche, però, questo dato è assente e la mancanza di una data certa ha causato gravi ritardi. Il Comune territorialmente competente attesterà che i conferimenti sono cessati prima dell’entrata in vigore della legge del 2003 e, dove non disponibile il dato, si potrà fare riferimento al termine degli interventi di copertura definitiva.
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