Valverde, botole aperte e cavi elettrici nel parco «Fossa di tre metri, bimbi rischiano di annegare»

Una fossa profonda tre metri che si apre – senza segnalazioni di pericolo né protezioni – all’intero di uno spazio a verde progettato per i bambini. Poco distante ci sono cavi della corrente elettrica scoperti, che sbucano dal terreno. Accade a Valverde, nell’area che circonda la zona Peep, acronimo di Piano per l’edilizia economica popolare. Dopo alcuni atti di vandalismo, che hanno interessato gli edifici e i giochi per i più piccoli, il sindaco del paese etneo Rosario D’Agata emette un’ordinanza di chiusura dell’intero spazio. Ma «i bambini più grandi scavalcano le recinzioni – sostiene Ruggero Cosentino, un cittadino di Valverde che abita nelle vicinanze – Il sindaco doveva metterlo in sicurezza, invece se n’è lavato le mani». E dal palazzo di città rispondono: «È una speculazione politica, è stato fatto tutto il possibile». 

Il parco fu consegnato nel 2008 e sarebbe costato «900mila euro alla precedente amministrazione comunale», dice il residente. All’interno c’erano un castello in legno per i giochi dei bambini «ormai distrutto dai vandali» e pure un fiumiciattolo artificiale, «che il tempo ha prosciugato». Ma il pericolo maggiore sarebbe rappresentato «dalla fossa per la raccolta dell’acqua – destinata ad alimentare il fiume – che non è stata svuotata», prosegue Cosentino. E la cui apertura «larga abbastanza perché ci cada dentro un adulto, non è stata cementificata». Un foglio col logo del Comune, affisso al cancello che «dopo la mia denuncia, ad agosto» è stato chiuso con lucchetto e catena, recita: «Severamente vietato entrare». Ma né l’avviso né le recinzioni basterebbero a scoraggiare «i bambini più grandi, che scavalcano per andare a giocare nel parchetto». 

«Si tratta di una speculazione politica bella e buona nei miei confronti – risponde il sindaco di Valverde – Sono in carica da appena due anni e il parco vive nel degrado da sempre». Le condizioni della zona Peep era già state raccontate da MeridioNews. L’area si estende in una zona periferica del paese, nei pressi di via Quasimodo. Per tenere lontano i vandali e garantire la sicurezza «chiuderla – sostiene D’Agata – era tutto quello che, in legge e coscienza, c’è stato possibile fare». L’amministrazione ha chiuso le due entrate dello spazio, ideato per i giochi dei bambini, ma «se i ragazzi scavalcano, nonostante il divieto, non possiamo farci nulla». L’intenzione del Comune sarebbe riqualificare la zona «e appena avremo i fondi lo faremo ma – conclude il sindaco – adesso ci stiamo barcamenando per evitare il dissesto economico». 

Marco Di Mauro

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