C’è il fornaio che aiuta i ragazzi a districarsi tra i fiumi degli inferi; il falegname che spiega complesse le complesse vicende familiari di Fedra, Teseo e Ippolito; c’è la banda musicale che scandisce il tempo a un giovane alle prese con i celeberrimi versi delle bucoliche di Virgilio. C’è l’anima di un’intera comunità nello spot che promuove il liceo classico di Valledolmo. Una piccola realtà culturale al centro di un piccolo paese del Palermitano, che ogni anno resiste con le unghie e con i denti, continuando a lottare per la propria sopravvivenza. Il video, pubblicato stamattina su Youtube ma già molto condiviso sui social, nasce da un’idea di Sofia Muscato, con la regia di Giuseppe Sangiorgi, due valledolmesi che proprio a quel liceo devono una parte importante della propria formazione.
«Come ogni anno c’era il rischio che la classe non potesse essere formata» racconta Sangiorgi, uno che dell’arte di recitare ha fatto una professione, calcando anche palcoscenici importanti, ma senza mai dimenticare la propria comunità di origine. «Sofia mi ha chiamato dicendomi che avremmo potuto raccontare il liceo classico mostrando come il suo aspetto di piccolo liceo in un piccolo paese sia in realtà un punto di forza. Lei ha visualizzato le scene, io ho aiutato a scriverlo e in una settimana abbiamo fatto tutto, deciso i ruoli e girato in due giorni con la mia reflex e nessun finanziamento».
Al regista fa eco Sofia Muscato, che per anni, fin da quando era studentessa, è stata impegnata in prima persona nella difesa della sua scuola. «Ho pensato – spiega – che se c’è una cosa che questo liceo offre in più rispetto a tutti gli altri è la dimensione di familiarità, che non ha a che fare soltanto con le quattro mura scolastiche, ma che si estende a tutto un paese. Fare parte del liceo di Valledolmo significa essere inserito in una cornice dove sei seguito, tutelato, protetto. Da questo passaggio mi è scesa questa idea, che è quella di questi ragazzi che studiano con l’aiuto di tutto il paese». Una trasposizione ironica, ma non troppo: «La cosa è resa in maniera simpatica – continua – ma alla base c’è una verità, cioè che in questo paese si studia bene».
Una verità che si evince dalla passione con cui i personaggi coinvolti, ripresi nel loro reale mondo lavorativo, hanno partecipato alla realizzazione del progetto. «Quando Nino Privitera (il fornaio … ndr) ha girato la sua scena non dormiva da quasi 24 ore perché aveva panificato per tutto il sabato e per tutta la domenica, si è prestato con grande dedizione per la causa – prosegue Muscato – Michele La Rosa (il falegname … ndr) si è addirittura affisso il foglio con la sua parte sul cruscotto dell’auto e si esercitava anche quando era alla guida. Per non parlare dei ragazzi della banda musicale che, dopo una giornata di lavoro, si sono radunati tutti in divisa. C’è stata una grande partecipazione, questa è la prova del fatto che questo paese sa trovarsi di fronte alle cause comuni. E questa è la grande risorsa che abbiamo».
Una risorsa che spesso trova la sua sublimazione nel campo artistico in un paese che, nonostante i tremila e poco più abitanti, vede un continuo fiorire di gruppi musicali, laboratori teatrali e movimenti culturali che coinvolgono buona parte della cittadinanza. «È un periodo abbastanza felice – conclude Giuseppe Sangiorgi – da anni cerco di lavorare in questo senso, però negli ultimi tempi c’è stata anche una sensibilizzazione generale anche dalle istituzioni. La risposta è sempre positiva da parte del paese, tanto che sta incoraggiando diversi progetti: attualmente sto facendo quattro laboratori teatrali di cui uno proprio con i ragazzi del liceo classico. Da qui a giugno ci saranno molti debutti per gli spettacoli promossi sia dall’amministrazione che da altre realtà».
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