Ramona Guzzetta la conoscevano tutti a Valledolmo per «la sua generosità». La 43enne volontaria della protezione civile, che prestava servizio nella Misericordia del paese del Palermitano, è morta mercoledì scorso all’ospedale Civico di Palermo per un’emorragia cerebrale. «Un affidabile punto di riferimento per tutti», è la descrizione che di lei hanno fatto i colleghi e gli amici. «Quella di dedicarsi al servizio degli altri per Ramona era una scelta di vita cui ha prestato fede sino all’ultimo – si legge in una nota diffusa dal dipartimento regionale della Protezione civile – donando i propri organi».
Undici organi donati ad altrettante persone diverse. A ricevere l’utero è stata una donna siciliana di 33 anni dopo un trapianto a Catania, il secondo in assoluto in Italia. A eseguirlo sono state le equipe delle aziende ospedaliere Cannizzaro e Policlinico Rodolico-San Marco del capoluogo etneo, in collaborazione con la rete trapiantologica nazionale e regionale e con l’ospedale Civico di Palermo. «Questo intervento – ha dichiarato il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti Giorgio Battaglia – è stato reso possibile grazie alla volontà della donatrice e all’impegno di tutta la rete trapianti. Un importante traguardo che permetterà a un’altra donna di rendere concreto il suo grande desiderio di maternità».
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