«Una decisione folle, siamo senza parole». Josè Calabrò, rappresentante dei Comitati No Discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia commenta così la notizia dell’ultima ordinanza del presidente della Regione Rosario Crocetta in tema di discariche. Per scongiurare le saturazione della discarica palermitana di Bellolampo il governatore ha infatti autorizzato il conferimento di 300 tonnellate giornaliere di rifiuti nel sito catanese di Valanghe d’inverno, lo stesso di cui Crocetta aveva promesso la chiusura a più riprese, da ultimo lo scorso dicembre durante una visita istituzionale a Misterbianco.
«Il nostro sdegno nei riguardi della politica della Regione è fortissimo – aggiunge Calabrò – siamo davanti all’ennesima giravolta che non fa che complicare il groviglio di errori, scelte folli a danno della salute pubblica che vede come uniche vittime le nostre comunità con i veleni sotto casa». I comitati locali starebbero già pensando a nuove manifestazioni, oltre ad aver già chiesto un incontro, il primo dal suo insediamento, con la nuova prefetta di Catania Silvana Riccio. «Siamo stati responsabili ma la situazione precipita sempre più, alzeremo il tiro», conclude l’attivista, al lavoro anche su un nuovo incartamento che dovrà arricchire, così come richiesto dai funzionari di Bruxelles, l’esposto presentato negli scorsi mesi alla Commissione europea per fare luce sulle vicende degli ultimi anni.
«Crocetta è venuto a prometterci la chiusura della discarica ed invece i rifiuti continuano a girare da una parte all’altra della Sicilia come una trottola». Così il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, secondo cui il presidente della Regione si starebbe «smentendo da solo» dopo aver invece prospettato la soluzione del problema Valanghe d’inverno. In quell’occasione il governatore aveva fatto riferimento a un progetto centrato sulla bonifica ambientale per la discarica dismessa di Tiritì e l’avvio dell’iter di chiusura di Valanghe d’inverno. Oneri da porre direttamente in capo al gestore dell’impianto, la società Oikos, commissariata fino allo scorso dicembre, quando una clamorosa decisione della giustizia amministrativa sconfessò l’interdittiva antimafia e le relative nomine dei funzionari voluti dall’ex prefetta Maria Guia Federico.
«La mancanza di una politica seria – osserva il primo cittadino – lo induce a contraddire se stesso, il prezzo di questa inconcludenza e incapacità a gestire il sistema rifiuti lo pagano però Misterbianco e Motta Sant’Anastasia». Di Guardo ha inoltre invocato l’intervento del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – che a sua volta aveva incontrato amministrazioni e popolazione della zona lo scorso novembre – per poi concludere: «Il presidente Crocetta ci lascerà il peggiore ricordo del suo fallimento nella gestione dei rifiuti in Sicilia».
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