Vacanze di settembre, nell’Agrigentino tra mare e Sicani Oltre la Scala dei Turchi, le spiagge più selvagge di Sicilia

Quando si pensa ad Agrigento non si può fare a meno di volare con l’immaginazione alla Valle dei Templi, imperdibile tappa di ogni viaggiatore che si rechi in Sicilia e sito Unesco dal 1997 per la singolarità del suo patrimonio paesaggistico e monumentale oltre che per essere il parco archeologico più vasto al mondo. Tutto l’entroterra, però, è costellato di molti altri piccoli gioielli artistici, castelli e borghi intrisi di storia.

Come Sambuca di Sicilia, piccolo borgo che si affaccia sul Lago Arancio, un vero concentrato di bellezza e armonia, ideale per chi ama il cicloturismo per i vari sentieri che si trovano nei dintorni del lago. Oppure Sant’Angelo Muxaro, celebre per le sue grotte di gesso e per la famosa necropoli; Burgio, la cittadina saracena con ben 19 chiese e due castelli, Peralta e Ventimiglia; Caltabellotta, famosa per il suo castello della Sibilla, punto panoramico tra i più affascinanti della provincia; Porto Empedocle dove si resta affascinati ad ammirare la possente Torre Carlo V che sovrasta il piccolo e colorato porticciolo. 

Ma oltre al patrimonio storico e archeologico sono molti altri i motivi che spingono i turisti a visitare questi luoghi dal fascino unico, primo fra tutti il mare. Caratterizzate da un intenso color giallo ocra, le spiagge del litorale agrigentino sono alcune tra le più belle di tutta la Sicilia; e poi ancora scogliere di roccia bianca a strapiombo sul mare, oasi verdi e riserve naturali. Non a caso Agrigento, oltre che aver dato i natali a illustri scrittori del panorama letterario siciliano come Pirandello, Sciascia e Camilleri, fu definita da Pindaro la città più bella dei mortali. 

Se si visita la splendida cittadina di Sciacca, celebre per le sorgenti termali e per il suo fantastico carnevale, può valere la pena fare un bagno nella spiaggia di San Marco. Nonostante la vicinanza al centro abitato la spiaggia è molto pulita, ha un mare di un colore azzurrissimo ed è immersa in una macchia di vegetazione di euforbie e palme. Scendendo verso sud si trova un susseguirsi di spiagge attrezzate e lidi, ma se si vuole arrivare alle spiagge più selvagge bisogna superare le candide rocce di Capo Bianco, celebre per i suoi scavi archeologici e per la Riserva Naturale Foce del Fiume Platani. Qui domina la macchia mediterrranea insieme a pini ed eucalipti, tra dedali di sentieri che portano al mare. Segue la famosissima Eraclea Minoa che con i suoi sei chilometri di costa circondati da una rigogliosa pineta, offre alcuni dei più bei tratti di spiaggia di tutta la Sicilia. Quasi come fosse la sua prosecuzione naturale, la spiaggia Eraclea Minoa si congiunge all’area protetta di Torre Salsa, uno dei luoghi più incontaminati dell’isola. La spiaggia, gestita dal WWF per via della presenza della tartaruga Caretta Caretta che viene ogni anno a deporre le uova, è lunga circa 13 chilometri tra tratti di calette rocciose e zone completamente incontaminate poco conosciute e proprio per questo frequentate spesso da naturisti. 

Più a sud si incontra prima il piccolo e pittoresco borgo marinaro di Siculiana Marina incastonato tra verdi colline e il mare e poi la splendida e lunghissima spiaggia di Giallonardo. Subito dopo si arriva a Le Pergole, una serie di calette dominate da un promontorio su cui si erge la Torre di Monterosso, edificata nel del XVI secolo. Proseguendo ci si imbatte in Capo Rossello il cui nome anticipa già le splendide sfumature di rosso che caratterizzano la falesia e che giocano con le tonalità dell’azzurro limpido del mare. Già da qui si può ammirare da lontano l’accecante bagliore di Scala dei Turchi. Questo è forse uno dei luoghi più famosi in Sicilia e più fotografati: una splendida falesia di roccia bianca che degrada dolcemente verso il mare con ampi gradoni quasi come fosse una scala. La particolarità di questa roccia è data dalla sua natura calcarea e argillosa che oltre al colore candido le conferisce un’aspetto particolarmente liscio e farinoso. Il nome sembra che derivi dall’accezione che i siciliani hanno da sempre attribuito alle popolazioni arabe che venivano a fare incursioni di pirateria in Sicilia e che venivano chiamati in maniera generica turchi. I pirati, dopo lunghe navigazioni, sbarcavano in questo luogo per trovare riparo dal vento che non di rado si abbatteva sulla scogliera. 

Arrivati nel comune di Porto Empedocle si si incontrano Lido Azzurro e Marinella, conosciuta come Punta Secca nei romanzi di Camilleri. E ancora la selvaggia Spiaggia del Caos, celebre per i racconti di Pirandello, San Leone con le sue dune di sabbia modellate dal vento (questa zona è particolarmente ventosa e proprio per questo è meta ambita da amanti del surf e del kitesurf). Proseguendo ancora verso sud si incontra la Riserva Naturale di Zingarello, lunghissima spiaggia bianca anch’essa scelta dalle Caretta Caretta come luogo di deposizione delle uova. Per la sua posizione un po’ difficile da raggiungere è un luogo selvaggio molto poco frequentato dal turismo di massa. Oltre Zingarello vi è Punta Bianca, altro luogo da cartolina che, avendo il coraggio di affrontare la lunga strada sconnessa per arrivarvi, regala un panorama unico, così bello che è stato scelto dalla famosa cantante Gianna Nannini come set per il video di una delle sue canzoni. 

Per la sua acqua trasparente, le scogliere di colore bianco a picco sul mare e per l’abbondante fauna marina presente, tutta la zona dell’agrigentino rappresenta una vera e propria tappa obbligata per gli amanti delle immersioni.

Michela Costa

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