Dopo i controlli della capitaneria di porto, è scattato il provvedimento nei confronti del primo cittadino dell'isola del Palermitano. Il 30 luglio la Regione aveva stabilito di bypassare il depuratore e gettare direttamente a mare gli scarichi
Ustica, sindaco indagato per inquinamento ambientale «La mia colpa? Aver iniziato i lavori per il depuratore»
Lo ha reso noto lui stesso, con un post su Facebook: il sindaco di Ustica Salvatore Militello è indagato per inquinamento ambientale, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, getto pericoloso di cose. Il provvedimento gli è stato notificato il 16 agosto dalla capitaneria di porto che sta indagando sul cattivo funzionamento dell’impianto. Una questione che va avanti da anni, e che proprio recentemente sembrava avviarsi finalmente a un buon esito, dopo la ripresa dei lavori per la riparazione del depuratore.
Ad annunciare l’apertura dell’indagine nei suoi confronti è il primo cittadino stesso. Che adesso, a MeridioNews, a mente più lucida prova ad affrontare l’intera vicenda. «Si tratta di una storia che ha origini abbastanza lontane – dice il primo cittadino – È il 2014 quando vengono sospesi i lavori al depuratore, che il precedente sindaco aveva già avviato. Al contrario di quel che sostengono molti giornali, il depuratore non è guasto, diciamo che funziona male. Come amministrazione noi abbiamo affidato i lavori per la riparazione del depuratore a una ditta, non prima di aver inoltrato la comunicazione alla Corte dei Conti e alla Regione. A maggio abbiamo dunque iniziato, affidando tutto l’impianto alla ditta in questione».
A giugno, inoltre, Militello ha incontrato i responsabili dell’azienda, convincendoli a posticipare lo stop dell’impianto – inizialmente previsto per i mesi di luglio, agosto e settembre, che per l’isola del Palermitano sono vitali per via del notevole flusso di turisti. «Mi chiedo perché mi vengano mosse queste accuse – continua il primo cittadino – So che il 20 luglio la capitaneria di porto, nell’ambito di un controllo generale sui depuratori del Sud Italia, ha chiesto di poter accedere all’impianto. Ma era un sabato, la ditta non era presente e noi tra l’altro non avevamo le chiavi proprio perché abbiamo affidato la gestione ad altri. A quanto sembrerebbe la capitaneria avrebbe dunque fatto dei prelievi dell’acqua, e questi sarebbero fuori norma. Ma mi sembra una cosa normale, visto che il depuratore ha bisogno di essere riparato. Voglio ricordare che i lavori sono in corso».
Il 30 luglio la Regione Siciliana stabilisce, attraverso un decreto assessoriale, che la ditta può bypassare il depuratore e gettare direttamente a mare gli scarichi. «Io mi sono opposto, attraverso un’ordinanza che per tutto il mese di agosto sospende il provvedimento della Regione – dice ancora Militello – L’unica colpa che ho è quella di aver fatto iniziare i lavori per sistemare il depuratore. Tra l’altro ci sono scadenze ben precise, legate anche al finanziamento ricevuto, e con un cronoprogramma da seguire che in questo modo diventa arduo. La fine dei lavori è prevista per aprile 2020».
Poco più di un mese fa il precedessore di Militello, l’ex sindaco di Ustica Attilio Licciardi, era stato assolto per non avere commesso il fatto da reati ambientali di cui era accusato per il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione dell’isola. Con Licciardi (candidato col Pd alle scorse Europee) sono stati assolti due tecnici del Comune: Giuseppe Riccio, ex dirigente dell’ufficio tecnico, e Claudio Gucciardi, ex responsabile del ciclo dell’acqua. I tre imputati sono stati difesi dagli avvocati Fausto Amato e Marco Manno. L’inchiesta era scaturita nel luglio 2014 da una segnalazione dello stesso sindaco del tempo. I tecnici avevano riscontrato problemi all’impianto di depurazione e avevano chiesto un intervento immediato per evitare danni ambientali. La capitaneria di porto aveva anche sequestrato il depuratore, che subito dopo era stato riparato. L’attuale amministrazione si era costituita parte civile tramite l’avvocato Mario Bellavista. Il tribunale ha però respinto la richiesta di risarcimento.