Energia, immigrazione, pandemia, le sfide dell’Europa e il ruolo della Sicilia. Parla a tutto campo Ursula von der Leyen, presidente della commissione europea, nei suoi venti minuti di discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Palermo. Temi importanti snocciolati di fronte ad autorità istituzionali, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a quello della Regione, Renato Schifani, passando per il sindaco Roberto Lagalla e membri del parlamento siciliano e delle istituzioni, alte cariche universitarie, militari, religiose e persino qualche studente. Pochi in verità, per lo più componenti delle associazioni studentesche, con indosso la maglia blu dell’università per risaltare in una platea gremita per lo più di cravatte e tailleur all’interno di un ateneo blindato dalle forze di sicurezza.
Entusiasta la presidente, che ha esaltato più volte la Sicilia, porta dell’Europa, che per la stessa Europa potrebbe essere «una potenza dell’energia pulita. Quest’isola non solo ha sole e vento in abbondanza: ha anche una solida base industriale nel settore delle tecnologie pulite. È una regione cruciale per la transizione energetica anche per un altro motivo: a poche miglia dalle vostre coste c’è quello che potrebbe diventare un altro gigante dell’energia pulita: l’Africa. È arrivato il momento di un nuovo pivot strategico dell’Europa verso il Mediterraneo». Un messaggio chiaro, rivolto soprattutto alla politica, spesso sorda di fronte a un certo tipo di possibilità energetiche.
Inevitabile il passaggio sui flussi migratori e sulla tratta dei migranti, per cui von der Leyen ribadisce l’importanza della «cooperazione a livello europeo» e di estendere «la solidarietà (delle istituzioni europee ndr) a tutti gli Stati membri e alle comunità locali». «Una soluzione comune è possibile – continua la presidente – Abbiamo proposto il nuovo patto su migrazione e asilo, ora ognuno di noi deve fare la propria parte». Spazio anche per la citazione di siciliani illustri, da Luigi Pirandello a Luca Parmitano, con tanto di citazione di Johann Goethe, conterraneo di von der Leyen, e della sua celebre frase: «Chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà mai più dimenticarlo».
L’ultimo pensiero è stato per Piersanti Mattarella, presidente della Regione ucciso dalla mafia e fratello di Sergio Mattarella: «Era convinto che l’Italia e l’Europa avessero la responsabilità di aiutare il Mezzogiorno a trasformarsi, ma ha anche detto, e cito: “Nessun progresso può attecchire e durare manovrato dall’alto, senza mettere in moto le energie nascoste e senza il loro entusiasmo”. È questo a darmi fiducia: voi, i giovani siciliani, il vostro entusiasmo, il vostro talento e la vostra passione. Siete l’energia nascosta di quest’isola e la sua bellezza più profonda. Siete voi a renderla “Sicilia bedda“».
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