Ursino Recupero, trovata soluzione tampone La direttrice: «Finalmente, sono felice»

Arrivano buone notizie da parte dell’amministrazione comunale catanese per le sorti delle biblioteche riunite Ursino Recupero all’ex monastero dei Benedettini di piazza Dante. «È stato fatto un mandato per  29 mila 997 euro, un segnale importante che ci  dà speranza e fiducia e che permetterà di cominciare a risolvere i tanti problemi economici della biblioteca», afferma la direttrice, Rita Carbonaro. Unica dipendente comunale dei dieci in organico che servirebbero, gestisce tutto da sola, ma non prende stipendio per il suo impegno dal mese di luglio. E proprio questa mattina, in un incontro tenutosi nei locali della storica biblioteca, il Centro internazionale studi Luigi Sturzo presieduto dal revisore dei conti del Comune di Catania Carlo Cittadino ha annunciato che, in collaborazione con alcuni istituti superiori etnei – Vaccarini, Gemmellaro, Olivetti – supporterà l’Ursino Recupero con una raccolta fondi.

Le biblioteche, gestite da una fondazione di cui il sindaco è il presidente del consiglio di amministrazione (anche se Raffaele Stancanelli ha delegato il senatore  Salvo Fleres) e con il comune unico finanziatore, non godono di buona salute gestionale. Nonostante il pregio delle opere letterarie e la struttura che le custodisce è di assoluto valore internazionale, non c’è mai stata, infatti, una tutela continua, né sovvenzionamenti adeguati, tanto che adesso il buco economico nelle casse dell’ente è di oltre un milione e mezzo di euro.

Eppure la cifra necessaria alla gestione annuale «è di circa 350 mila euro», afferma il segretario generale del comune di Catania, Gaspare Nicotri. La motivazione di questo stato di cose è legata alla salute delle casse comunali, anche loro con un bel buco con cui fare i conti. «Non ci siamo mai scordati della biblioteca, ma la situazione è quella che è e nonostante sia una nostra priorità non siamo riusciti a dare quello che dovevamo, ma nel piano di riequilibrio di bilancio che stiamo predisponendo, ci sarà anche una voce per la biblioteca», dichiara il segretario generale.

Al momento comunque è stata trovata una soluzione tampone. Inviata quindi una prima tranche di finanziamento «che verrà confermato» rassicura Nicotri. Non solo. Per la carenza di personale saranno spostati due dipendenti comunali da altre sedi per coadiuvare la direttrice Carbonaro nel suo lavoro e per quanto riguarda la pulizia delle sale, per cui al momento non è previsto un servizio a causa della morte del gestore precedente, «è stato fatto un accordo con la Multiservizi che dunque pulirà un bene tanto prezioso qual è la biblioteca»,  dice ancora il segretario generale Nicotri.

La notizia del rischio di chiusura delle biblioteche Usino Recupero ha fatto il giro del mondo, «messaggio di solidarietà sono arrivati da ogni angolo, addirittura degli anziani sono venuti a offrirmi la loro pensione nella loro grande bontà e questo mi ha dato molta forza per poter andare avanti», afferma ancora Carbonaro.  E nei giorni scorsi è stata avviata anche una petizione on line  da parte della docente di lingua e letteratura greca all’università di Catania, Caterina Papatheu, che ha raccolto oltre cinque mila firme per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma adesso la situazione sembra essere avviata alla risoluzione e la fiducia che la direttrice Carbonaro ha sempre manifestato nei confronti del sindaco Raffaele Stancanelli non vacilla e si dice «soddisfatta e felice per la piega degli eventi».

«Non ho parlato personalmente con il sindaco, ma sono convinta che, essendo una persona sensibile e di cultura, risolverà definitivamente il problema», dice Rita Carbonaro. La soluzione risolutiva non c’è ancora, però, e anche la stessa direttrice marca l’accento sull’impossibilità di continuare a vivere in una situazione di emergenza. In merito ai ritardi nel trovare anche soltanto la soluzione tampone proposta dall’amministrazione comunale, poi, dice: «Forse il sindaco non era adeguatamente informato nonostante le mie comunicazioni, ma è sempre bene quel che finisce bene».

desireemiranda

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