Ursino Recupero, occupato immobile in via Gallo Studenti: «Torniamo dopo lo sgombero del Costa»

Lo Studentato occupato 95100 riapre i battenti. Stavolta in un piccolo immobile di via Gallo, nei pressi del dipartimento di Giurisprudenza e nel cuore del centro storico di Catania. Dopo lo sgombero lampo seguito all’occupazione dell’ex hotel Costa di via Etnea – di proprietà di un privato, ma protagonista di una lunga disputa giudiziaria con l’Ersu – gli attivisti e le attiviste dell’ateneo catanese tornano ad appendere il loro striscione. Dal balcone del primo piano di un palazzo delle Biblioteche civiche riunite Ursino Recupero, la stessa istituzione culturale che ha sede all’interno dell’ex monastero dei Benedettini. «Da circa dieci anni, questo immobile è stato lasciato totalmente vuoto, nonostante la ristrutturazione», dicono gli studenti che – da domani – annunciano di volere iniziare con le operazioni di pulizia degli interni. «Ho appena appreso la notizia dell’occupazione – dichiara a MeridioNews Rita Angela Carbonaro, direttrice della biblioteca – Per me è stato un colpo al cuore. Avevamo finito da poco di mettere in sicurezza quella palazzina, che è un lascito del barone Ursino».

La protesta che oggi portano avanti i giovani iscritti all’università di Catania è sempre la stessa: «I posti letto servono adesso», spiegano. Così come serve ripensare il sistema delle borse di studio e del finanziamento pubblico agli atenei. Temi già evidenziati un paio di settimane fa, quando i balconi dell’hotel Costa di via Etnea erano stati riaperti dopo quasi un decennio di totale abbandono. A quella manifestazione, però, la risposta era stata uno sgombero eseguito da agenti di polizia in assetto antisommossa, dopo la denuncia dell’imprenditore edile Alfio Luciano Massimino, rappresentante legale della società proprietaria del fu albergo di lusso. «Dentro a questo palazzo di via Gallo abbiamo trovato una situazione imbarazzante – continuano gli occupanti, entrati poco dopo l’ora di pranzo di oggi – Uno stato di totale abbandono. Certo, non potrà ospitare i trecento posti letto che ci servono, ma è un inizio». 

«Dovere denunciare gli studenti per me è un dolore profondissimo – continua la direttrice della biblioteca – Ma non ho alternative. Se i ragazzi e le ragazze fossero venuti a parlare con me, avrei certamente spiegato che quel palazzo non è in abbandono». Secondo Carbonaro – che gestisce l’ente presieduto dal sindaco di Catania, Enzo Bianco – l’edificio avrebbe da poco concluso la ristrutturazione degli spazi esterni e sarebbe in attesa di investire nuovi finanziamenti, già individuati, per mettersi a lavoro sugli interni. «Per molto tempo lì ci sono stati alcuni uffici della facoltà di Giurisprudenza, in affitto, che sono andati via perché le stanze avevano dei problemi di sicurezza – prosegue Carbonaro – Così, con l’obiettivo di farla diventare un’altra sede della biblioteca che c’è ai Benedettini, abbiamo avviato il restauro. Chiaramente siamo un’istituzione, trattiamo materiali delicati, prima di poter mettere i libri là dentro dobbiamo restaurare tutte le stanze. Il consiglio di amministrazione lo ha deliberato da poco».

Dentro all’immobile, oltre che a numerosi testi – per lo più di tipo giuridico, vista la vicinanza con il dipartimento di Giurisprudenza – dovrebbero trovare spazio anche una sala studio aperta agli studenti. «Sarà assolutamente uno spazio per gli universitari», conferma la direttrice. Che, però, non ha ancora visto coi suoi occhi l’occupazione e sta attendendo le prossime ore per valutare il da farsi. «Ci sono tanti spazi non utilizzati che meriterebbero più attenzione, gli studenti su questo hanno ragione – conclude Rita Angela Carbonaro – Ma noi lì stiamo lavorando, finalmente la situazione si è sbloccata dopo tanto lavoro. Spero solo che riusciamo a risolvere questa situazione presto, io coi ragazzi voglio avere un dialogo».

Luisa Santangelo

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